Pochi italiani ritengono il risparmio “fondamentale per finanziare lo Stato” (13%) e per dare le risorse necessarie al funzionamento del settore bancario (13%), mostrando che non c’è una chiara percezione che il finanziamento per la crescita delle imprese passa in gran parte attraverso le banche. E’ quanto emerge dall’indagine ‘Gli italiani e il risparmio’, realizzata da Acri e Ipsos e presentata in occasione della 87a giornata mondiale del risparmio.
“Per gli italiani il risparmio è innanzitutto una virtù, e una necessità privata: vedono gli effetti positivi su di sé e sulla propria famiglia, sulle possibilità di pianificazione e di tranquillità future. Al contempo non ignorano che il risparmio contribuisce alla crescita e al benessere della collettività, anche se questo aspetto – pur importante – è considerato secondario”.
Riguardo a se stessi, gli italiani considerano il risparmio fondamentale soprattutto per la sicurezza economica dopo la pensione (47%) e per la possibilità di programmare il proprio futuro (44%); inoltre il 36% pensa che esso abbia una valenza etico-pedagogica, educando a un consumo più responsabile e sostenibile.
Riguardo all’utilità’ sociale collettiva del risparmio, il 24% degli italiani lo considera fondamentale per la crescita economica di una nazione: 7 punti percentuali in meno rispetto al 2010. Rimane tuttavia molto bassa la percentuale di coloro che non gli attribuiscono importanza in merito (17% nel 2011, 16% nel 2010). Dunque, se la tensione al risparmio dei nostri concittadini e’ in aumento (nonostante le difficoltà a risparmiare effettivamente) la percezione dell’importanza sociale ed economica del risparmio c’e’, ma si va affievolendo.
È interessante notare come non ci sia quasi correlazione tra l’importanza data al risparmio per la vita del singolo individuo e quella attribuitagli per il sistema economico: ritiene che il risparmio sia fondamentale per il Paese solo il 23% di coloro che non vivono tranquilli senza risparmiare, lo e’ per il 25% di chi risparmia senza grandi rinunce e per il 22% di chi preferisce godersi la vita senza risparmiare. Esiste invece una forte correlazione tra chi ritiene importante il risparmio per la crescita economica del Paese e chi lo considera importante per la crescita civile e sociale (i valori sono quasi coincidenti: il risparmio è “fondamentale” per lo sviluppo economico con un valore del 24% e per lo sviluppo sociale e civile con il 22%, ed e’ “importante” rispettivamente con il 56% e con il 57%).
Gli italiani pensano che il risparmio sia fondamentale per far crescere le imprese assumendo nuovi lavoratori (36%), per dare la possibilità alle imprese di effettuare ricerca e quindi innovare (33%), per finanziare in generale le imprese (24%), per finanziare le famiglie tramite i mutui (26%).