di Matteo Rigamonti  

 

La tassazione sul realizzato per le forme pensionistiche complementari. Oppure, in alternativa, una riduzione dell’aliquota, attualmente pari all’11%. È la richiesta avanzata ieri da Paolo Garonna, Direttore generale dell’Ania, l’Associazione nazionale fra le imprese assicuratrici, ricevuto in audizione alle Commissioni finanze e affari sociali della Camera.

 

Garonna, interpellato in merito al disegno di legge delega sulla riforma fiscale e assistenziale, ha osservato come, in seguito alle modifiche introdotte con il decreto legge 30 dicembre 2010, n. 255, i fondi pensione siano rimasti l’unico comparto tra i fondi comuni per il quale non opera un sistema di tassazione sul realizzato. Mentre il trattamento fiscale delle forme di previdenza complementare, secondo l’Ania, dovrebbe essere ispirato al principio del «tax deferral», e cioè del rinvio integrale della tassazione dalle fasi si maturazione a quella finale della realizzazione. In alternativa, e in via subordinata, secondo Garonna, un risultato ugualmente soddisfacente potrebbe essere raggiunto con una riduzione sensibile dell’aliquota ora pari all’11%. In merito alla confluenza verso l’aliquota unica del 20% sulla tassazione delle rendite finanziarie, contenuta nell’art. 2 del ddl e già anticipata nel decreto-legge 138/2011 il Direttore generale dell’Ania ha poi fatto notare che così verranno penalizzati i rendimenti delle polizze di assicurazione sulla vita, la cui aliquota è pari al 12,5%. Mentre ha dimostrato di apprezzare il mantenimento dell’aliquota del 12,50% per i piani di risparmio a lungo termine, auspicando la piena applicabilità della norma. Tra i suggerimenti proposti in audizione anche il recepimento nel nostro ordinamento dell’istituto comunitario dell’«Iva di gruppo», così come definito dall’art. 11 della Direttiva 2006/112 e l’adozione di misure che portino alla graduale eliminazione dell’Irap.