L’annuncio è arrivato ieri mattina portando un po’di buon umore, e ce n’era proprio bisogno, ai vertici degli Stati europei: i Paesi emergenti e soprattutto la Cina, sono d’accordo per partecipare a un fondo di soccorso europeo attraverso il Fondo monetario internazionale (Fmi). Il quotidiano China Daily si è addirittura sbilanciato: «l’accordo tra i Paesi emergenti potrebbe essere incluso nel documento finale del vertice dei leader europei», se il vertice di bruxelles decidesse di aprire il fondo a investitori esterni privati e pubblici. In serata la conferma non è arrivata ma è probabile che l’offerta di Pechino venga accolta. Anche perché la Francia si è detta favorevole a che la Cina dia un aiuto alla zona euro per affrontare la crisi del debito attraverso un meccanismo speciale allo studio. Il presidente Sarkozy prevede di telefonare a questo riguardo oggi al presidente cinese Hu Jintao. È così non è sembrato un caso che da Pechino sia giunta la notizia che il presidente del Fondo salva Stati (Efsf), Klaus Regling, si recherà nel Paese della Grande Muraglia venerdì prossimo per parlare delle crisi del debito sovrano in Europa.«Klaus Regling è nella posizione ideale per discutere le sfide economiche che la Ue deve affrontare e le recenti misure adottate per fronteggiare la crisi, dato che l’Efsf è fondamentale per la soluzione della crisi ed è stato creato per salvaguardare la stabilità finanziaria l’area dell’euro», ha detto l’Unione Europea in un breve comunicato. F.G.