Grandi manovre per ridisegnare gli equilibri delle Generali che ieri si è vista confermare il rating da Fitch, ma tagliare l’outlook da stabile a negativo. Secondo l’Adnkronos, Palladio Finanziaria sarebbe pronta a rafforzare la sua presenza nel cda del Leone a spese del vicepresidente Vincent Bollorè. L’intenzione, secondo quanto riferisce l’agenzia, sarebbe quella di operare con un fronte veneto contro il finanziere bretone. Palladio detiene il 24% di Ferak, che a sua volta controlla Effeti: e le due società rappresentano il terzo azionista con il 3,82% del gruppo di Trieste, dopo Mediobanca (13,46%) e Banca d’Italia (4,46%) e hanno un posto in consiglio e nel comitato esecutivo con Angelo Miglietta, segretario generale della Fondazione torinese Crt. Se l’obiettivo di cacciare dal board Bollorè si verificasse, l’azione rischierebbe di alterare gli equilibri non solo del Leone. Ma anche di Mediobanca. A tal proposito starebbero circolando indiscrezioni discordanti. Alcune fonti finanziarie parlano infatti di un Alberto Nagel (ad di Piazzetta Cuccia) preoccupato. Mentre per altre il banchiere starebbe guardando con interesse al rafforzamento del fronte veneto. Insomma, in attesa di conoscerne gli sviluppi, gli occhi vanno al comitato esecutivo di oggi, per conoscere le linee guida del piano strategico rolling 2012/2014 e fornire un’informativa sui principali indicatori di performance al 31 agosto 2011. Tornando al rating, quella di ieri di Fitch è stata la terza conferma del merito di credito della compagnia assicurativa dopo S&P e Moody’s. Fitch ha così ribadito il giudizio sul gruppo assicurativo (AA-), evidenziando il «marchio forte e diversificato a livello internazionale, il positivo track record in termini di utili e la gestione complessivamente conservativa» del gruppo, rivendendo però da stabile a negativo il suo outlook. Tralasciando però i confini nazionali arrivano notizie tutt’altro che positive per il Leone. Si è appreso infatti ieri che in Francia, la polizia ha arrestato il 27 settembre un dipendente delle Generali, dopo un’indagine partita su denuncia del gruppo assicurativo stesso, presentata nel 2009, per una presunta frode, il cui importo sarebbe nell’ordine degli 1,2 milioni di euro.