Proseguono serrate le trattative sul fondo Salva-stati (Efsf) e sulla ricapitalizzazione delle banche in vista della decisiva seconda partedel vertice Ue che si terrà domani a Bruxelles. Le linee del piano anti- crisi sono definite, ma ufficialmente nulla viene confermato. C’è un ampio accordo tra i leader della zona euro sull’attribuzione di una leva all’Efsf. Due sono le opzioni sul tavolo: la prima consiste nel garantire una parte del nuovo debito emesso (20%) dagli Stati massimizzando la portata degli interventi che potrebbe arrivare ad almeno mille miliardi; la seconda prevede la creazione di un veicolo speciale anche con il coinvolgimento diretto del Fondo Monetario Internazionale affinchè possa beneficiare dello statuto di «creditore privilegiato ». Si tratta di un veicolo destinato a convogliare il contributo di investitori non-Uue, innanzitutto dei fondi sovrani dei Paesi emergenti. L’obiettivo è quello raccogliere fondi per acquistare bond sovrani. Il presidente Ue, Herman Van Rompuy, ha indicato che le due opzioni possono anche essere complementari. Secondo il quotidiano Le Monde, inoltre, il gruppo di lavoro che sta preparando il vertice europeo di mercoledì starebbe esaminando la possibilità il fondo salva-stati Efsf per sostenere l’Italia sui mercati per finanziarsi a tassi ragionevoli. Le fonti diplomatici citate dal giornale francese sostengono che «da adesso in poi è previsto che l’Efsf possa lanciare un programma di sostegno di precauzione a favore di un Paese» in modo da evitare una crisi di maggiori dimensioni.