Un utile trimestrale che, secondo le stime di consensus, dovrebbe posizionanrsi intorno ai 55 milioni di euro e la possibilità che come esponente dei soci di minoranza entri in cda il professore della Bocconi, Francesco Giavazzi. Queste le due principali notizie che dovrebbero emergere dall’assemblea degli azionisti di Mediobanca in calendario oggi, che tra le altre cose prevede il rinnovo del cda. L’agenda è serrata: alle 10.00 il «vecchio» cda si riunirà per l’approvazione dei risultati del primo trimestre (chiuso il 30 settembre) dell’esercizio 2011-2012, mentre alle ore 11.00 sarà la volta dell’assemblea dei soci, chiamata tra le altre cose a nominare il cda. Il nuovo board, poi, eleggerà i comitati e attribuirà le cariche. Quanto alla trimestrale, il consensus prevede ricavi intorno ai 425 milioni e utili a quota 55milioni, dato che dovrebbe risentire della svalutazione del 50% sulle obbligazioni greche. Per quel che invece riguarda la composizione del nuovo board della banca, l’unico nome che ancora non si conosce è quello del rappresentante delle minoranze. La sfida che si prospetta è tra il professore della Bocconi, Giavazzi, candidato di Assogestioni, e quello delle Fondazioni, Fabio Roversi Monaco, ex rettore dell’Università di Bologna e presidente di Carisbo. Sebbene le indicazioni sui pesi delle due fazioni contrapposte ieri sera non fossero ancora note, secondo i più, Giavazzi dovrebbe avere maggiori chance di entrare nel board di Piazzetta Cuccia. Il motivo è duplice. In primo luogo, si prevede che, grazie all’introduzione del meccanismo della record date, che concede ai fondi di investimento di non immobilizzare le proprie partecipazioni in vista delle assemblee, i rappresentanti del risparmio gestito accorrano numerosi a votare in assemblea, superando il 10% del capitale presente. Viceversa, le Fondazioni, da un po’ di anni a questa parte, hanno presenziato all’assemblea di Mediobanca con quote tra il 9 e il 10 per cento. Percentuale che, però, considera anche Cariverona. E qui si arriva la seconda motivazione: non è ancora certo ma sembra plausibile che, dopo la recente polemica sollevata da Assogestioni e avallata da Consob, un eventuale voto da parte dell’ente presieduto da Paolo Biasi possa non essere considerato valido. Ciò in virtù del collegamento, come detto sollevato dall’associazione italiana dei fondi comuni e sostenuto da Consob, esistente tra Cariverona e Unicredit. L’ente è socio di riferimento della banca che a sua volta è prima azionista di Piazzetta Cuccia. Ca.Sco.