ROBERTO MANIA 

 

«L’arzillo vecchietto» (copyright di Diego Della Valle) non molla la poltrona. Cesare Geronzi siede ancora lì nel sontuoso ufficio romano di Piazza Venezia riservato al presidente delle Generali. Lo sfratto è arrivato ad aprile è noto con la clamorosa defenestrazione da Trieste, ma lui non se ne va. Resiste. Lui continua a pensare come scrisse il Financial Times che quella location dia ancora il senso del suo status. Accanto ha i fedelissimi di sempre: la segretaria Maria Teresa Ricciardi e Angelo De Mattia, capo dell’ufficio studi della Fondazione Generali di cui l’ex banchiere di Marino è rimasto sì presidente. Un terzetto che è diventato un problema “logistico” per il gruppo assicurativo.
La questione è stata sollevata anche in una recente riunione del Comitato esecutivo. Si è deciso di soprassedere ancora per un po’. Questione di stile. Nel frattempo il vero presidente delle Generali, Gabriele Galateri di Genola non ha una sua location a Roma. Così, quando serve, è costretto a prestargli l’ufficio l’amministratore delegato del gruppo, Giovanni Perissinotto. Un ufficio per due. Mentre seduto «sopra» Piazza Venezia, sempre l’Ft Geronzi detta le sue memorie alla signora Ricciardi, sperando che un giorno il telefono riprenda a squillare come ai tempi dei grandi giochi di potere.