L’Antitrust sta verificando se ci siano margini per l’apertura di un’istruttoria nel settore Rc Auto per i «comportamenti ostativi» messi in atto dalle imprese assicurative per evitare la diffusione degli agenti plurimandatari. A rivelarlo è stato ieri il presidente dell’autorità Antonio Catricalà nel corso di un’audizione al Senato. «Ci sono stati rappresentati comportamenti ostativi alle riforme, come azioni giudiziarie intentate da alcune compagnie nei confronti di agenti e dirette a impedire l’offerta ai propri clienti di prodotti di imprese concorrenti», ha dichiarato Catricalà. Si tratta di un quadro articolato che l’Antitrust sta valutando per verificare se ci siano margini per interventi istruttori. «In ogni caso», ha aggiunto Catricalà, «testimonia inequivocabilmente la deliberata volontà delle imprese assicurative di ostacolare un canale distributivo che potrebbe costituire un efficace volano di concorrenza tra le imprese stesse, con evidenti vantaggi per gli utenti finali». Per ora invece a dominare è la scarsa mobilità della clientela: solo il 10% degli assicurati cambia compagnia annualmente, nonostante nel 2010 i premi Rc Auto siano aumentati sino al 25%, con picchi di oltre il 35% per i motocicli. Per risolvere il problema dei rincari, ha suggerito l’Antitrust, potrebbe essere utile l’introduzione di un meccanismo di controllo dei costi, eventualmente sorvegliato dall’Autorità di settore, che dovrebbe ispirarsi a criteri di regolazione già utilizzati in altri contesti. «Ferma la libertà delle imprese di definire il livello dei premi, non è un’incongruenza prevedere un controllo di tipo regolatorio volto a stimolare comportamenti efficienti delle imprese», ha suggerito Catricalà. (riproduzione riservata)

Anna Messia