L’ad De Courtois lancia la sfida per il decollo delle polizze Ltc a copertura della perdita di autosufficienza. La società ne ha già vendute 10 mila. Ma adesso bisogna fare sistema per aiutare la ripresa dell’Italia 

di Anna Messia

Apriamo un dibattito pubblico. Mettiamoci subito al lavoro per evitiamo che una delle paure più profonde degli italiani diventi realtà. A incitare all’azione è Frédéric De Courtois, il numero uno di Axa Mps, la joint venture banca assicurativa tra il Monte dei Paschi di Siena e il colosso francese.

E la paura da esorcizzare è quella dell’invecchiamento e soprattutto della perdita di autosufficienza che può esserne l’amara conseguenza. D’altro canto basta fare due conti: secondo recenti studi un bambino su due che nasce oggi in Italia vivrà 100 anni e la probabilità di arrivare ai 70 anni è arrivata oggi già al 90% per gli uomini e al 95% per le donne. Insomma, siamo destinati a vivere di più. E questa, ovviamente, è un’ottima notizia. Ma quasi il 70% degli italiani, secondo l’indagine pubblicata daAxa, è preoccupato di non essere fisicamente autosufficiente al momento dell’invecchiamento, e soprattutto di non avere abbastanza risorse economiche per soddisfare al meglio i propri bisogni. Timori che superano quelli di non avere una pensione dignitosa (il 61% degli intervistati). Del resto non è difficile immaginare le ragioni di tanto pessimismo: da una parte (è notizia di questi giorni) le pensioni sono destinate a calare ulteriormente e dall’altra il sistema di welfare pubblico, a partire dall’assistenza sanitaria, è destinato inevitabilmente a ridimensionarsi proprio in conseguenza diretta dell’aumento dell’età media. Ma basta con le cattive notizie. Ce ne sono anche di positive: «L’invecchiamento della popolazione è un fattore certo e felice e occorre guardare a questi argomenti non come a un tema legato a fasi di declino o un problema di costi», suggerisce De Courtois, «ma pensarli piuttosto come un’opportunità per lo sviluppo e per la crescita dell’occupazione. Bisogna creare nuovi servizi per coloro che sono in buona salute e anche per chi necessita di assistenza medico- sanitaria».

Domanda. In effetti Axa Mps ha già iniziato a trarre profitto da queste tendenze demografiche, come sta andando?

Risposta. La longevità è un tema chiave per la nostra compagnia. e Axa Mps Valore Autonomia, la long term care (Ltc, la polizze per la copertura da non autosufficienza, ndr) che abbiamo lanciato lo scorso anno, ha registrato un successo superiore alle attese. Si tratta di una soluzione individuale e proposta in modalità stand alone. Una rarità in Italia. Da inizio anno abbiamo venduto circa 10 mila polizze. È tanto, ma ci aspettiamo di crescere a un ritmo ancora più elevato e non ci accontentiamo. Le sembrerà assurdo, ma vorremmo che anche i nostri concorrenti ci affiancassero con un’offerta competitiva per creare un mercato che possa rispondere alle esigenze degli italiani. L’invecchiamento è un fattore certo, di cui gioire, ma dobbiamo prepararci. E noi siamo pronti a lanciare il dibattito in Italia.

D. In che modo?

R. Coinvolgendo tutti gli attori interessati, come è successo in Francia, dove il presidente Nicolas Sarkozy ha chiamato a raccolta i protagonisti del mercato e ha promesso di fare una riforma prima della fine del suo mandato. Alla fine, probabilmente, la riforma sarà rinviata dopo le elezioni del 2012, ma il confronto è già partito. È ora di aprire la discussione anche in Italia. Il tema della longevità dovrebbe essere inserito nel piano programmatico per rilanciare il Paese, di cui si discute in questi giorni.

D. Ma siamo ancora anni luce distanti da altre realtà europee. In Francia ci sono circa 3 milioni di clienti che hanno acquistato una polizza Ltc. E anche la Germania è molto avanti.

R. Vorremmo spronare l’Italia ad allinearsi agli altri Paesi. Per questo motivo vorremmo aprire un dibattito in Ania (l’associazione delle compagnie di assicurazione, ndr) per definire il piano d’azione in tema di longevità in generale e quindi anche le Ltc. Bisogna creare una partnership che coinvolga il settore pubblico, il privato e il terzo settore che potrebbe creare milioni di posti di lavoro per i giovani.

D. Ma si tratta di polizze convenienti per chi le distribuisce? In altre parole i margini di guadagno sono abbastanza elevati?

R. La protezione è la nuova frontiera della bancassicurazione. Finora allo sportello sono stati distribuiti soprattutto strumenti di pagamento, di finanziamento e di risparmio. Ora che quest’ultimo, a causa della crisi economica, inizia ad avere qualche difficoltà è il momento di individuare nuove risposte alle esigenze dei clienti. Come appunto le polizze di protezione, non soltanto Ltc ma anche le coperture per la casa o Rc Auto. Questo nuovo mercato della protezione sarà un tassello fondamentale del piano industriale quinquennale di Axa Mps messo a punto lo scorso maggio.

D. Come sta andando la distribuzione delle polizze auto allo sportello?

R. Siamo ancora in una fase sperimentale. Il prodotto non è ancora disponibile in tutte le filiali ma entro un anno tutta la rete Mps sarà pronta.

D. E quali sono invece gli effetti di questa nuova crisi sulla vostra attività?

 

R. La crisi economica, come dicevo, sta colpendo il business del risparmio. Ma non ci sono impatti diretti sulla stabilità della compagnia. L’allargamento degli spread dei titoli del debito italiano rispetto al bund tedesco non avrà effetti sul nostro margine di solvibilità e il nuovo regolamento anticrisi, appena varato da Isvap, ci consente di stare tranquilli. (riproduzione riservata)