Continua il momento positivo dell’Italia sui mercati obbligazionari. Dopo l’asta Bot, ieri è stata la volta del medio e lungo termine: 6,1 miliardi di Btp collocati a fronte di una domanda complessiva di 9,1 miliardi di euro. Un buon risultato con cui il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, ha portato a termine quella che forse può essere considerata l’ultima tornata d’asta pesante dell’Italia per quest’anno. «A novembre e dicembre, infatti, si prospettano scadenze più leggere dal punto di vista delle emissioni» dice Chiara Manenti, strategist di Intesa Sanapaolo. Nel complesso, gli analisti ritengono che «il risultato dell’offerta sia stato in linea con le quotazione di mercato al momento della chiusura ». Ieri, infatti, ci sono state un po’ di vendite sul 5 anni, tipiche della fase pre-asta, ma poi il titolo è stato emesso a 3-4 punti base sotto il rendimento di mercato e questo è un segnale di domanda buona. «L’importante è che il rendimento sia stato inferiore a quello dell’asta di settembre» dice anche Giuseppe Maraffino di Barclays Capital. Nel dettaglio, il Btp a 5 anni, il settembre 2016, l’unico titolo on-the-run del quartetto offerto, è stato collocato per 3,5 miliardi con un rendimento del 5,32%, in discesa dal 5,60% dell’asta del mese scorso. Buona la domanda, che ha raggiunto i 4,7miliardi di euro. Collocati poi anche 3 Btp off-the-run, offerti per un ammontare massimo di 3 miliardi di euro e collocati per 2,68 miliardi. Nel dettaglio il Btp scadenza agosto 2018, piazzato per 588 milioni e richiesto per 1,16 miliardi, ha spuntato un rendimento del 5,62%. Il Btp decennale scadenza 01/09/2021, offerto per 1,158 miliardi e richiesto per 1,71 miliardi, è stato collocato con un tasso lordo del 5,77%. Bene anche il Btp a 15 anni con scadenza 01/03/2025: la 14ma tranche, offerta per 939 milioni, è stata richiesta per 1,53miliardi, ed ha spuntato un rendimento del 6,34 per cento. «Nel complesso, quindi, tenendo conto della situazione di mercato – aggiunge l’operatore – la domanda è stata buona e l’esito soddisfacente ». Da sottolineare che con questa asta l’Italia è tornata ad emettere titoli con vita residua superiore ai 10 anni dallo scorso luglio e da quando i titoli italiani sono stati oggetto d’acquisto da parte della Bce. »Il risultato su questa scadenza – dice un trader – è stato buono. Sono stati fugati i dubbi di chi scommetteva che non ci sarebbe stata domanda per questo tipo di titoli».