DI ANDREA BELTRATTI*

Supponiamo che alcuni anni fa si fosse presentata ad un analista una situazione ipotetica in cui alcuni Stati impongono in maniera forzata una riduzione permanente del valore di attività finanziarie detenute da investitori privati, utilizzando allo stesso tempo la tanto odiata innovazione finanziaria per aumentare la capacità di spesa di un fondo sostenuto dagli stessi Stati (di cui però solo due hanno un rating AAA)