Prima La Mecca, poi Medina e Dammam, adesso Jedda: a una a una le città dell’Arabia Saudita stanno adottando il Minos System della italiana Umpi Elettronica, tecnologia che consente abbattimento dei costi energetici e di gestione degli impianti di illuminazione pubblica, oltre che la trasformazione dei lampioni in centraline multiservizi e di telesorveglianza. Un aspetto, quest’ultimo, di fondamentale importanza per i territori arabi, che con le tecnologie Umpi stanno mettendo in sicurezza centinaia di migliaia di chilometri di cavi elettrici e risolvendo così l’annoso problema del furto del rame: un problema anche nel nostro Paese, che alle sole Ferrovie dello Stato causa perdite per circa 3 milioni l’anno. La commessa araba vale 4,2 milioni di euro; nel Medio Oriente – dove, secondo le previsioni, Umpi fatturerà 20 milioni in 3 anni – i «lampioni intelligenti» sono 100.000. A livello globale sono oltre mezzo milione, di cui 7000 (l’intera rete di illuminazione) nel Principato di Andorra, circa 1000 lungo le autostrade britanniche oltre che sulle principali arterie di Belgio, Austria, Malesia, Repubblica Ceca, Francia, Spagna. Il sistema Minos copre inoltre l’intero impianto luce del Corcovado, a Rio de Janeiro. In Italia è presente a Roma, Genova, Venezia, Bologna, Enna, all’aeroporto di Palermo e in numerosi Comuni minori.