Ma soltanto con certi requisiti e a patto che ci mettano abbastanza soldi. Che Fondiaria-Sai avesse sul tavolo un dossier dismissioni, aperto ormai da mesi, si sa. Il problema è che, stando all’opinione degli analisti, la situazione non dovrebbe sbloccarsi in tempi stretti. In particolare, come riportato ieri da indiscrezioni, procedono i tentativi di vendita della catena Atahotels. «Tuttavia – osservavano nel morning note di ieri gli analisti di Intermonte – al momento i gruppi alberghieri (Accor, Nh Hoteles, Star Hotel e Tui) sembrano interessati alla sola gestione degli alberghi e non all’acquisizione della società che è inveco l’obiettivo del management di Fonsai». Per quel che invece riguarda la serba Ddor, osservano gli stessi analisti, è stato conferito mandato a Unicredit per la cessione e sarebbe stato già sondato l’interesse da parte di un gruppo assicurativo dell’Est Europa. «Improbabile – azzardano però da Intermonte – che queste cessioni si materializzino a breve anche per le potenziali svalutazioni che implicherebbero rispetto agli attuali prezzi di carico. Manteniamo la view cauta sul titolo – concludono gli analisti – anche se le cessioni rappresentano un potenziale trigger positivo». Insomma, Fonsai cerca di chiudere gli affarri a un determinato prezzo. Tuttavia, no dismissioni no party. Almeno per le azioni della compagnia assicurativa della famiglia Ligresti.