Le società che costruiscono infrastrutture potrebbero avere la facoltà di dedurre dal reddito d’impresa gli aumenti di capitale destinati a rafforzare gli investimenti. Questo uno dei punti alla base della bozza del decreto Sviluppo uscita dal vertice che si è tenuto ieri pomeriggio a Palazzo Grazioli tra il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, il ministro dello Sviluppo economico Paolo Romani e il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli. Per favorire la realizzazione di nuove infrastrutture, la bozza prevede che «in sostituzione totale o parziale del contributo pubblico può essere attribuita alla società di progetto affidataria della costruzione e gestione dell’opera una quota nel limite massimo del 25%, per un periodo non superiore a 15 anni, del gettito Iva riconducibile al funzionamento dell’infrastruttura». Sempre nel capitolo infrastrutture si prevede che le società concessionarie possano emettere obbligazioni trattate a livello fiscale come i titoli di Stato (aliquota del 12,5%). I controlli sulle imprese sono razionalizzati e semplificati con l’obiettivo di «recare minore intralcio» all’attività imprenditoriale. Agli incentivi per la produzione di energia da impianti solari fotovoltaici potrebbe essere presto applicato un correttivo perequativo per uniformare il valore dell’incentivo su tutto il territorio nazionale. 
Il governo ha messo sul piatto anche alcune liberalizzazioni e punterebbe a introdurre maggiore libertà di derogare alle tariffe previste dagli ordini professionali e a liberalizzare il mercato dei carburanti scindendo, nei prossimi due anni, il cordone ombelicale che lega i distributori alle grandi società di estrazione e raffinazione. Sul fronte carburanti, è prevista anche la Borsa per il mercato all’ingrosso affidata al Gme, che prenderà il nome di Gestore dei mercati energetici e dei carburanti. Lo scopo è quello di garantire un assetto maggiormente concorrenziale del mercato nazionale e di assicurare il contenimento dei prezzi di vendita al consumo. Per agevolare la ricostruzione delle zone colpite da calamità naturali si sta studiando una copertura assicurativa obbligatoria contro l’incendio da inserire nelle nuove polizze a garanzia di fabbricati privati destinati a uso abitativo.