Gli 8 miliardi di esposizione di Allianz nei confronti di Unicredit e i primi maldipancia che la situazione sta generando ai vertici della compagnia assicurativa tedesca hanno avuto un immediato effetto sulle quotazioni del titolo di Piazza Cordusio.

MF-Milano Finanza ha raggiunto a Parigi Enrico Cucchiani, membro del board di Allianz SE e consigliere di Unicredit, per un commento sull’evoluzione della banca italiana alla luce degli andamenti della borsa e dei mercati. Il manager, confermando l’entità dell’esposizione del gruppo, ribadisce la sua fiducia nei confronti dell’operato del top management diUnicredit.

Domanda. Dottor Cucchiani, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, l’esposizione complessiva di Allianz nei confronti di Unicredit è ben superiore al 2,04% di presenza nell’azionariato della capogruppo. Otto miliardi sono una cifra credibile?

Risposta. Non ho dati sottomano, ma credo che l’ordine di grandezza sia corretto.

D. È vero che siete preoccupati per quest’esposizione?

R. Guardi, oggi tutti esaminano con cautela e attenzione gli sviluppi dei mercati, soprattutto per quanto riguarda debito sovrano e financial e noi non facciamo eccezione. È però opportuno precisare e confermare che abbiamo piena fiducia nella capacità di ripresa dell’Italia, a patto che si varino con urgenza i provvedimenti necessari per ridurre il debito, tagliare la spesa e stimolare la crescita. Ogni indugio, come ha detto bene il governatore Draghi, rischia di vanificare l’impatto della manovra, facendoci precipitare in una spirale negativa, con gravi ripercussioni economiche anche sui nostri partner internazionali più stretti e più importanti.

D. Ma, al di là del rischio Paese, in Allianz c’è un rischio Unicredit.

R. Per quanto riguarda Unicredit, l’esposizione è certamente condizionata dall’andamento dei mercati, ma la banca ha fondamentali solidi e, oltretutto, ha una forte diversificazione internazionale e un’esposizione al rischio Grecia fra le più basse del settore, a livello europeo.

D. E i rapporti con i vertici dell’istituto?

R. Sono basati sulla fiducia e sulla stima. Il management sta affrontando una situazione di mercato assai difficile con competenza, determinazione, indipendenza e grande trasparenza, e questo lo apprezziamo. Lo sosterremo e sosterremo l’istituzione come abbiamo sempre fatto.

D. C’è qualche screzio con i soci italiani?

R. Guardi che anche noi ci consideriamo italiani in quanto italiane sono le radici del nostro legame con la banca. Ad ogni buon conto, i nostri rapporti con tutti i soci sono sempre stati sereni, costruttivi e di grande sintonia.

D. Quale sarà il vostro atteggiamento per le nomine del nuovo cda?

R. Saremo, come sempre, ispirati dal rispetto delle esigenze del mercato, della tutela dell’istituzione e della continuità.

D. Parteciperete all’aumento di capitale?

R. Se e quando verrà proposto, lo esamineremo nelle sedi opportune con grande attenzione. (riproduzione riservata)

Filippo Buraschi