di Francesco Ninfole

Bruxelles vara la revisione della Mifid e della direttiva sul market abuse. Stamattina il Collegio dei commissari approverà le proposte legislative, che saranno poi presentate da Michel Barnier, commissario Ue per il Mercato interno e i servizi finanziari. I testi dovranno in seguito essere approvati dal Consiglio Ue e dall’Europarlamento. Con la nuova Mifid la Commissione proporrà di regolare piattaforme il cui ruolo è in crescita negli ultimi anni, per esempio per quanto riguarda i contratti derivati standardizzati (sono chiamati Otf, ovvero Organised Trading Facility). Inoltre ci saranno nuovi controlli sui sistemi di high frequency trading, sarà aumentata la trasparenza sulle dark pool, sarà rafforzata la supervisione sui derivati legati alle materie prime e ci sarà una stretta sulla protezione degli investitori e sui conflitti di interesse.

Quanto invece alla direttiva sul market abuse, la nuova proposta della Commissione avrà l’obiettivo di rafforzare il quadro esistente, in particolare estendendo le misure alle contrattazioni sui derivati over-the-counter. A tal fine saranno rafforzati i poteri investigativi e sanzionatori delle autorità di regolamentazione. Dal momento che le sanzioni attualmente a disposizione delle autorità spesso non hanno un concreto effetto deterrente, la proposta introdurrà una maggiore e più severa armonizzazione delle sanzioni, comprese eventuali sanzioni penali. Queste ultime saranno oggetto di una proposta distinta ma complementare: in particolare, la Ue cercherà di bloccare coloro che approfittano di diversi regimi nazionali per sfuggire alle sanzioni. Così per la prima volta la Commissione utilizzerà i poteri in materia concessi dal Trattato di Lisbona. La proposta di direttiva definirà i due reati (abuso di informazioni privilegiate e manipolazione del mercato) che dovrebbero essere considerati dagli Stati membri come reati penali se commessi intenzionalmente. Le transazioni per determinati scopi saranno esclusi dal campo di applicazione.

Intanto ieri la Commissione Ue, responsabile di vigilare sulla concorrenza in Europa, ha annunciato di aver avviato una serie di ispezioni presso società finanziarie attive nei prodotti derivati sui tassi d’interesse interbancari (Euribor). La Commissione ha fatto sapere che le società coinvolte potrebbero aver violato le regole antitrust che vietano i cartelli. Gli organi europei non hanno citato i nomi delle società in questione. Secondo quanto afferma la Commissione, le ispezioni a sorpresa sono partite il 18 ottobre in diversi Stati membri. L’Euribor è un indice di riferimento utilizzato dalle banche per fissare i termini dei prestiti interbancari. In aprile l’esecutivo di Bruxelles aveva aperto due inchieste sul mercato dei credit default swap su 16 banche di investimento per verificare se detengano una posizione dominante e ne abusino per controllare le informazioni finanziarie. (riproduzione riservata)