L’Italia ha superato in maniera convincente l’esame delle aste di Bot a 74 giorni e 12 mesi, che hanno registrato una domanda positiva e costi di finanziamento in calo. Il tesoro ha infatti emesso un totale di 9,5 mld euro di Bot, ottenendo una domanda generale pari a 20,7 mld euro circa. Quanto al Bot a 12 settimane, il titolo ha registrato un bid-to-cover in rialzo a 1,88 (1,53 il precedente) e un rendimento in flessione di circa 60 punti base (al 3,57% dal 4,153%).
Per Giuseppe Maraffino, fixed-income strategist di Barclays capital, le emissioni «sono andate bene anche in termini di prezzo», visto che i titoli sono stati emessi a tassi in linea con il mercato secondario. Maraffino ha sottolineato che è importante notare come i rendimenti siano più bassi rispetto alle aste di settembre, riflettendo il miglior sentiment di mercato. Dello stesso parere un altro fixed-income strategist, secondo cui la domanda per i Bot è stata «sostenuta» e i rendimenti «in significativa discesa» soprattutto sul titolo a scadenza più lunga. Anche lo strategist ha visto nel migliore clima di mercato il calo dei rendimenti.
Le aste sono arrivate in una settimana intensa dal punto di vista delle emissioni per l’Italia, visto che domani sono previste aste di 4-6,5 mld euro di Btp a 5, 7, 10, 14 anni.
Secondo lo strategist, il risultato delle aste di ieri «si pone positivamente per le emissioni di Btp previste in settimana», dopo che «anche la domanda» dei collocamenti precedenti di titoli a medio-lungo termine «faceva ben sperare».