A un certo punto ieri pomeriggio è sembrato inevitabile che il summit Ue finisse a notte fonda viste le difficoltà a mettere d’accordo tutti capi di Stato e di Governo dell’Unione Europea nel redigere il piano di messa in sicurezza del sistema bancario. Poi, improvvisamente, in serata il premier polacco Donald Tusk ha annunciato la fumata bianca: è stato trovato l’accordo per la ricapitalizzazione delle banche entro giugno al fine di portare il core tier 1 al 9 per cento. Ma non è tutto. L’ammontare delle ricapitalizzazioni sarà indicato dall’autorità bancaria europea. Tusk ha sottolineato che «si tratta di una circostanza eccezionale» e che non si tratta di «una soluzione permanente per il futuro».
Il comunicato finale relativo alla ricapitalizzazione delle banche contiene diversi particolari, ma non nasconde la delicatezza del problema banche: «È necessario assicurare il finanziamento a medio termine degli istituti per evitare un credit crunch e salvaguardare il flusso di credito all’economia reale». Le garanzie sulle passività delle banche richiedono «un maggiore sostegno diretto nell’accesso al finanziamento a termine (essendo il finanziamento a breve disponibile presso la Banca Centrale Europea e le banche centrali nazionali rilevanti) se appropriato». Tale garanzia durerà 3 anni al massimo. La ricapitalizzazione «a breve termine è necessaria nelle attuali circostanze eccezionali per creare cuscinetti temporanei che permettano al sistema bancario di fronteggiare gli choc in modo credibile». Il documento indica anche una scadenza precisa: fine giugno 2012 è infatti l’ultimo termine per il completamento delle ricapitalizzazioni «per avere il 9% di capitale della più alta qualità». Questo livello tiene conto della svalutazione dei bond sovrani detenuti rispetto agli attuali prezzi di mercato (al 30 settembre). Le banche dovranno raccogliere capitale in primo luogo da risorse private e solo se non è possibile «cercare il sostegno dai governi nazionali. Se questo sostegno non sarà disponibile «senza creare rischi sistemici per l’Eurozona, l’Efsf fornirà i prestiti per le ricapitalizzazioni». Ogni programma di sostegno pubblico dovrà rispettare le regole europee sugli aiuti di Stato.
Il presidente del Consiglio Ue, Herman Van Rompuy, al termine del vertice dei 27 capi di Stato e di governo Ue, ha commentato con soddisfazione: la decisione dell’Unione europea di ricapitalizzare le banche «ripristina la fiducia e mette in sicurezza il settore bancario». Il premier inglese David Cameron ha invece condiviso la soddisfazione dell’Inghilterra per i «buoni progressi» raggiunti nel summit. «È davvero nell’interesse britannico che affrontiamo questi problemi e risolviamo questa crisi», ha detto. Ora, raggiunto l’accordo politico, «si andrà avanti solo quando le altre parti del pacchetto completo andrà avanti e ulteriori progressi devono essere fatti già stasera». A margine del vertice è poi trapelato che i leader di Francia e Germania, Nicolas Sarkozy e Angela Merkel negozieranno personalmente con i banchieri per trattare la svalutazione del debito delle banche greche.