Nel corso del mese di settembre, secondo quanto comunica l’Acea, Associazione europea dei Costruttori di automobili, il mercato dell’auto in Europa ha fatto registrare una leggera crescita dell’1%, con 1.269.646 immatricolazioni nei 27 mercati dell’Unione e nei 3 dell’Efta. Il modesto risultato e’ stato generato anche dalla flessione registrata in 4 dei 5 grandi mercati continentali: Regno Unito -0,8%, Spagna -1,3%, Francia -1,4%, Italia -5,7%. La sola Germania, avvantaggiata da un quadro socio-economico in controtendenza rispetto al resto dell’Europa, ha chiuso in attivo, con un soddisfacente +8,1%.
“Le differenze, tra i principali mercati – afferma Gianni Filipponi, Direttore Generale Unrae, l’Associazione che rappresenta le Case estere operanti in Italia, tramite una nota – riflettono senz’altro situazioni macroeconomiche non omogenee, ma anche un’attitudine diversa nei confronti dell’automobile da parte dei governi nazionali e di molte realtà locali. In questo quadro – prosegue Filipponi – è evidente che il segno fortemente negativo dell’Italia sia dovuto anche ad una fiscalità sempre più penalizzante per l’automobilista: nuova Ipt, Iva al 21%, incremento delle imposte sulle assicurazioni, due aumenti delle accise sui carburanti e il superbollo per le auto di maggiore potenza, solo per citare le misure di questo ultimo anno”.
“I risultati di settembre – conclude il Direttore Generale – confermano come difficilmente il mercato italiano a fine anno farà registrare più di 1.750.000 immatricolazioni, ed è chiaro che – dato il peso dell’automobile nell’economia del nostro Paese – e’ arduo immaginare che l’Italia possa uscire dall’attuale crisi, senza misure a sostegno del mercato automotive nel suo complesso, rivolte sia alle famiglie che alle aziende”.