di Stefania Peveraro

 

Le aste Btp di ieri sono andate discretamente, con rendimenti in calo per i titoli a 5 anni, che hanno rappresentato oltre la metà del collocamento, e domanda in lieve rialzo rispetto alle aste precedenti. Un risultato soddisfacente, considerando i ripetuti autogol della politica in questi giorni.

Tanto che sul mercato secondario lo spread del rendimento fra titoli italiani e titoli tedeschi a dieci anni si è allargato oltre i 370 punti base, per poi scendere verso 350 pb e tornare in area 370 nel pomeriggio. Ma il dato più interessante riguarda lo spread fra i rendimenti dei decennali italiani e quelli spagnoli, che si è allargato al record di 68 punti base, cosa mai vista nei 12 anni di vita dell’euro. Fino ai primi di agosto i Btp pagavano un rendimento inferiore ai bond spagnoli, poi il rapporto si è ribaltato, segno che i mercati hanno più fiducia nella Spagna che nell’Italia. A rassicurare gli investitori nel corso della giornata sono arrivati gli acquisti della Banca centrale europea sul secondario e l’annuncio da parte del colosso dell’asset management Blackrock che ha dichiarato di avere preso posizione sui titoli del debito italiano.

 

Tornando alle aste, il Tesoro ha collocato 6,2 miliardi, vicino quindi ai 6,5 miliardi dell’importo massimo. Il Btp a 5 anni, il settembre 2016, è stato piazzato per 3,5 miliardi, cioè esattamente il margine alto dell’offerta, con un rendimento sceso al 5,32 dal 5,60% dell’asta di metà settembre, quando i mercati stavano vivendo un momento particolarmente difficile per l’acuirsi della crisi del debito sovrano.

Quanto alla domanda, il rapporto di copertura è stato di 1,34 volte, in rialzo dalle 1,28 di metà settembre. Sul fronte dei titoli off-the-run, il Btp a vita residua 7 anni e scadenza 2018 è stato collocato per 1,17 miliardi con un rapporto di copertura di 1,98 volte e un rendimento del 5,62%, in leggero aumento dal 5,59% dell’asta di metà settembre quando il bid-to-cover ratio era stato di 1,61 volte. Sempre ieri sono stati collocati anche 1,16 miliardi di euro di Btp settembre 2021 con un rapporto di copertura di 1,48 volte e un rendimento del 5,77%, più basso di quello espresso dal mercato al momento della chiusura dell’asta a 5,87% e che si confronta però con il 5,22% dell’asta di fine agosto; il rapporto di copertura è stato di 1,27 volte. Infine, il Btp a 15 anni scadenza marzo 2025 è stato collocato per 939 milioni con un rendimento del 6,34% e un rapporto di copertura tra domanda e offerta di 1,6 volte. Era da metà luglio che l’Italia non emetteva un titolo così a lunga scadenza. In quell’occasione l’asta si era conclusa con un rendimento lordo del 5,9% e un rapporto di copertura di 1,49 volte.

 

Quanto al segnale di fiducia trasmesso da Blackrock, il chief investment officer Rock Rieder ha dichiarato ieri a Bloomberg Television che, date le prospettive di soluzione della crisi del debito sovrano in Europa, «ora stiamo comprando titoli di debito italiano e bond bancari e del settore finanziario europeo più in generale». E, ciliegina sulla torta, anche il capoeconomista globale di Unicredit, Erik Nielsen, ieri ha detto in un’intervista all’agenzia Bloomberg che i bond governativi italiani offrono maggior valore rispetto ai Gilt inglesi per gli investitori: «Se solo si guarda ai dati grezzi, mi sembra molto strano che gli italiani debbano pagare una media del 5% quando invece gli inglesi pagano un rendimento medio di circa l’1,6%. In Italia sono già sul tavolo misure fiscali che la porteranno a creare un surplus ancora maggiore, che renderà il debito sostenibile anche se non ci dovesse essere alcuna crescita». (riproduzione riservata)