?Entra nel vivo l’operazione di integrazione tra le quattro compagnie del gruppo che darà vita a un colosso assicurativo con 67 miliardi di riserve. E per la carica di amministratore delegato si fa il nome di Osculati 

di Anna Messia

Si avvicina alla conclusione il progetto di riorganizzazione del maxi-polo assicurativo diIntesa Sanpaolo. Il prossimo 17 ottobre (il 18 in seconda convocazione) davanti al notaio Piergaetano Marchetti si riuniranno le assemblee delle quattro compagnie di assicurazione controllate dal gruppo bancario e destinate a dare vita a un unico maxi-aggregato che disporrà di riserve pari a 67 miliardi.

 

Un’unica potenza di fuoco sulla quale il gruppo bancario ripone attese e speranze. Secondo il piano industriale presentato lo scorso aprile dal numero uno di Intesa Sanpaolo, Corrado Passera, dal canale bancassicurativo dovrà arrivare un contributo di circa 1,1 miliardi sui risultati 2013 del gruppo. E dopo un’attesa di quasi due anni (fatta di richieste di chiarimenti e impegni presi davanti all’Antritrust) la ratifica degli organi assembleari consentirà finalmente all’operazione di entrare nel vivo: a fare parte del piano, come noto, saranno IntesaVita (che apporterà riserve tecniche per 28 miliardi di euro), Centrovita (con 3 miliardi) e SudPolo Vita (8 miliardi), che saranno fuse in EurizonVita (27 miliardi) che è però destinata a cambiare nome in Intesa SanpaoloVita. L’aggregazione, che ha già ricevuto il via libera delle autorità competenti, Antitrust e Isvap, sarà realizzata sulla base dei bilanci chiusi a dicembre 2010, che registravano appunto riserve complessive pari a 67 miliardi. Numeri che rappresentano soltanto la base di partenza, sulla quale bisognerà lavorare nei mesi a venire: il piano industriale prevede la realizzazione di sinergie di costo per un totale di 26 milioni. Oltre che un incremento delle riserve tecniche che dovranno arrivare a 85 miliardi entro il 2013. In pratica dal polo assicurativo ci si attende una crescita media annua dell’8,5%.
Le assemblee convocate per il 17 ottobre saranno quindi chiamate ad approvare il progetto di fusione. Ma non ancora a nominare il nuovo consiglio di amministrazione della compagnia che nascerà dall’integrazione. Per conoscere la governance della nuova Intesa Sanpaolo Vita bisognerà quindi attendere ancora qualche settimana. Anche se appare molto probabile che a guidare la nuova società, in qualità di amministratore delegato, sarà Gianemilio Osculati, il manager che è stato a lungo il numero uno di McKinsey in Italia e primo degli italiani a far parte del board mondiale della società di consulenza, chiamato da Passera a occuparsi della delicata operazione di integrazione. Mentre per la presidenza la candidatura più papabile appare quella di Paolo Fumagalli, già presidente di Intesa Vita. (riproduzione riservata)