Torna l’allarme sofferenze per le banche italiane. Secondo il bollettino mensile dell’Abi, ad agosto le sofferenze lorde in capo agli istituti di credito domestici hanno oltrepassato i 100 miliardi, posizionandosi esattamente a 100,2 miliardi, 1,2 miliardi in più rispetto al mese precedente. Ma, rileva l’Associazione, «da gennaio 2011, l’aumento delle sofferenze lorde e nette risente anche di talune operazioni realizzate da alcuni gruppi bancari negli assetti societari, pertanto non è possibile effettuare un confronto omogeneo rispetto ai dati dello stesso periodo dello scorso anno». In rapporto agli impieghi, ad agosto le sofferenze risultavano pari al 5,1%, contro il 5% di luglio. Anche al netto delle svalutazioni, le sofferenze ad agosto sono aumentate di 1,1 miliardi, a 54,5 miliardi. L’Abi ha poi evidenziato che continua a salire, anche se frena lievemente, la crescita della raccolta bancaria in Italia. Secondo i dati diffusi ieri, infatti, raccolta denominata in euro del totale delle banche italiane, rappresentata dai depositi a clientela residente (depositi in conto corrente, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine) e dalle obbligazioni, è aumentata a settembre di circa il 2,6% tendenziale, a fronte del +3% del mese prima. Nello stesso periodo di settembre, i prestiti alle famiglie e alle società non finanziarie si sono attestati a 1.520 miliardi, registrando una crescita tendenziale del 5,1% ed evidenziando un flusso netto di nuovi prestiti di oltre 50 miliardi rispetto a settembre 2010. Disaggregando i dati, ad agosto 2011, si è registrata «una sostanziale stabilità della dinamica dei finanziamenti al totale imprese» che rimane «sostenuta», segna un aumento del 5,1% e torna ai livelli di inizio 2009. In aumento del 5,7% la crescita annua dei finanziamenti alle famiglie, e del 5,1% quelli per l’acquisto di immobili. Nei primi otto mesi di quest’anno, poi, i prestiti bancari alle imprese non finanziarie italiane sono aumentati del 5% circa. A fine agosto, l’ammontare di tali prestiti ha superato i 900 miliardi, quasi 45 miliardi in più rispetto ad agosto 2010. L’Associazione presieduta da Giuseppe Mussari si è poi soffermata sui rendimenti, che hanno raggiunto livelli record per i titoli di Stato italiani. Il bollettino ha evidenziato, infatti, che a settembre, sul mercato secondario, il rendistato – cioè il dato relativo al campione dei titoli con vita residua superiore all’anno scambiati alla Borsa valori italiana (Mot) – si è collocato al 5,23%, 39 punti base al di sopra del valore di agosto 2011 e 196 basis point al di sopra del valore di settembre 2010, segnando il valore più elevato degli ultimi cinque anni. Sempre nel mese di settembre, il rendimento lordo sul mercato secondario dei Cct è risultato pari al 5,36% (4,55% ad agosto 2011; 1,84% ad settembre 2010), quello dei Btp del 5,68% (5,30% ad agosto 2011 e 3,92% a settembre 2010) mentre quello dei Bot è passato nel periodo agosto – settembre 2011 dal 2,19% al 2,57 per cento. Infine, sui mutui il bollettino ha illustrato dei tassi ancora in calo. In particolare, il tasso sui prestiti in euro alle famiglie per l’acquisto di abitazioni – che sintetizza l’andamento dei tassi fissi e variabili ed è influenzato anche dalla variazione della composizione fra le erogazioni in base alla tipologia di mutuo – è sceso al 3,35% dal 3,43% del mese prima, mentre il tasso medio ponderato sul totale dei prestiti a famiglie e società non finanziarie elaborato dall’Abi è salito al 4,10% dal 4,07% di agosto e quindi 49 basis points al di sopra del valore di settembre 2010.