LUCA PALMIERI

Novanta milioni di euro. In questa ingente cifra è stimato il potenziale mercato dei premi assicurativi di cui gli italiani, alle prese con una crisi sempre più stringente, hanno bisogno. Le famiglie e le aziende sono infatti alla ricerca di soluzioni che permettano loro di affrontare le spese impreviste. Ed anche lo Stato, alla ricerca di un welfare dalla gestione sostenibile, fa parte della serie di soggetti desiderosi di una più adeguata protezione economica.
Una soluzione è stata presentata da Accenture in occasione dell’Insurance Day, svoltosi a Milano lo scorso 21 settembre. Secondo i calcoli, l’attivazione di una simile cifra non costituirebbe una maggior spesa da parte degli assicurati e permetterebbe alle imprese di fare fronte a molti problemi, alle famiglie di sostenere le spese impreviste (calcolate in 1500 euro annui) e allo Stato di rispondere ad importanti necessità, dalle pensioni alla sanità. «Le condizioni sono tutte presenti perché le assicurazioni svolgano anche in Italia un ruolo centrale a difesa di cittadini, imprese e Stato afferma Andrea Poggi, executive partner e responsabile consulenza strategica di Accenture esiste da parte delle famiglie e delle imprese un forte bisogno di protezione dai rischi e di riduzione degli esborsi imprevisti che le assicurazioni possono soddisfare. Anche a livello pubblico conclude Poggi è presente una maggiore urgenza per ottimizzare il sistema di welfare garantendo sicurezza sociale e sostegno allo sviluppo». 
Il sistema assicurativo dovrebbe quindi rispondere meglio alle esigenze della clientela, riducendo in particolare sprechi e rischi. E per realizzare questi obiettivi, le strategie migliori dovrebbero essere basate sulla evoluzione del modello distributivo, l’offerta di soluzioni semplici da comprendere per tutti i vari segmenti di clientela e un servizio diretto col cliente ampliato e migliorato. E proprio il rapporto è uno dei problemi maggiori, dal momento che la ricerca di Accenture sulla Costumer Experience conferma una relazione percepita dai clienti assicurativi come “fredda” (solamente il 15,7% sente “vicina” la propria Compagnia assicurativa), poco frequente (il 74% dei clienti non è stato contattato nel corso dell’ultimo anno per nuove proposte commerciali) e che rimane basata sull’intermediazione fisica.