Interesse e coinvolgimento alla 4° convention nazionale del Gruppo Agenti Generali svoltasi il 14 ottobre scorso a Palazzo Mezzanotte, sede storica della Borsa di Milano, dove hanno avuto luogo due importanti momenti di riflessione, studio e approfondimento.

 Il primo rappresentato dal convegno dal titolo: “Dall’intermediario assicurativo all’analista finanziario: il contributo dell’agente alla creazione di valore dell’azionista. Il caso degli agenti delle Generali” ha visto succedersi sul palco Claudio Cacciamani, Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari – Dipartimento Università di Economia dell’Università  degli Studi di Parma, Gianantonio Villani, Analista finanziario – Equity Research Department – Gruppo Banca Leonardo,Massimo Figna, Fondatore e gestore dell’hedge fund Tenax Financial Fund di Londra.

 Il secondo rappresentato dalla tavola rotonda dal titolo: “L’innovazione per crescere. Prodotti, processi e approccio al cliente” moderata da Riccardo Sabbatini del Sole 24 Ore, ha visto invece intervenire Gabriele Del Torchio, Presidente e Amministratore di “Ducati Motor Holding SpA”, che ha portato l’esperienza di un gruppo che coniugando tradizione e innovazione ha saputo imporsi come una delle più importanti realtà produttive oggi presenti sul mercato; Manlio Lostuzzi, Vice Direttore Generale delle Assicurazioni Generali; Vincenzo Cirasola, Presidente del GAA Generali; Enea Dallaglio, Amministratore Delegato di “Iama Consulting” e, Federico Rajola, Professore Università Cattolica e Direttore “CeTIF.

Vincenzo Cirasola  ha rimarcato l’insostituibilità del ruolo degli agenti di assicurazione in genere, ed in particolare quelli delle Generali e il contributo, in termini di benefici, che attraverso la loro raccolta deriva alla compagnia e con essa agli azionisti, ascoltato con attenzione dal management delle Generali, rappresentato dal County Manager Paolo Vagnone, dal Vice Direttore Generale Manlio Lostuzzi e dal Direttore Commerciale Marco Oddone, seduti in prima fila,  

 Cirasola ha ribadito che il tema della creazione di valore in una compagnia di assicurazioni debba riguardare non solo gli azionisti e il management, ma tutti gli stakeholders e, in particolare, gli agenti professionisti. Per tale motivo, lo scorso febbraio, il GAA Generali ha intrapreso una ricerca con il Dipartimento di Economia dell’Università degli Studi di Parma sulla realtà delle Assicurazioni Generali, culminata nel volume che è stato consegnato e presentato a tutti i partecipanti della nostra Convention.

 Oltre 500 gli agenti delle Generali, presenti all’evento oltre alla delegazione del Gruppo Agenti Generali France, rappresentata dal presidente Bernard Jeannot. 

Cirasola ha detto, tra le altre cose: “Mi corre l’obbligo ricordare che a partire presidenti delle compagnie e dagli amministratori delegati, passando dai vari direttori generali, vicedirettori, area manager, responsabile di ramo, per arrivare al primo gradino degli impiegati, tutti gli stipendi provengono dai premi assicurativi che pagano i clienti, vale a dire dalla raccolta industriale di noi agenti, che siamo in prima linea andiamo a raccogliere tutti i giorni della nostra vita lavorativa… Noi siamo le galline dalle uova d’oro e i dirigenti possono farci la frittata con le nostre uova… Domando allora agli analisti finanziari oggi presenti: ma quante vale la rete agenziale delle Generali, professionale e in esclusiva?… Come giudicherebbero gli analisti finanziari le Generali che perdono una rete tradizionale come la nostra?… O meglio, quanto costerebbe alle Generali ricostruire a nuovo una rete agenziale come la nostra… Il cliente, cioè il nostro vero patrimonio, costa 5 volte di più acquisirlo che mantenerlo… Noi non vorremmo cacciarli via per la perversa logica dei numeri e per l’ottusità della politica masochistica che guarda ancora ai tre mesi e non al medio – lungo periodo, a cui si continua restare ancorati …”.

In sintesi, conclude Cirasola,  il sistema dell’offerta assicurativa oggi richiede all’agente, professionista in assicurazioni un crescendo di competenze e responsabilità coerenti con le diversificate attese di un mercato sempre più sofisticato e saper comprendere la realtà economica e finanziaria che ci circonda e divenuta cosa imprescindibile per agire al suo interno con consapevolezza e decisione.  Ma pretende nel contempo maggiore consapevolezza e onestà intellettuale da parte di tutte quelle compagnie la cui grandezza ed esistenza la devono ancora al lavoro quotidiano dell’Agente tradizionale, cessando di ravvedere nella propria rete il capro espiatorio su cui far ricadere i propri errori strategici e a cui poi richiedere di porvi rimedio con ulteriore maggiore sacrificio per loro.