L’analisi del fenomeno infortunistico per attività economica nel primo semestre 2011 evidenzia riduzioni diffuse ma di diversa intensità rispetto al pari periodo 2010: il calo degli infortuni è più pronunciato nell’Industria (-5,6%) che nelle attività dei Servizi (-3,2%) e in Agricoltura (-2,6%). Positivo il dato degli infortuni nelle Costruzioni (-5,8%) anche se condizionato dal calo degli occupati nel settore pari a circa il 4%.
Per i casi mortali si è registrata una sostanziale stabilità dei dati, con un aumento o una diminuzione di poche unità nei diversi rami di attività (+2 in Agricoltura, -2 nell’Industria e -3 nei Servizi). Sul piano territoriale il calo infortunistico risulta generalizzato; al Mezzogiorno e al Centro (rispettivamente -5,7% e
-4,4% per gli infortuni in complesso) la riduzione è più marcata che al al Nord (-3,3%). Nei casi mortali il Mezzogiorno si distingue per una flessione molto significativa dei decessi (25 in meno, -15,9%); il Centro è praticamente stabile (2 casi in meno, -2,4%), mentre al Nord si assiste ad una recrudescenza del fenomeno (+24 vittime, +12,6%). In prospettiva, il bilancio infortunistico per l’anno 2011 si profila dunque positivo nel suo complesso.
Per quanto riguarda le morti sul lavoro, la situazione invece risulta ancora in bilico: sarà ovviamente l’andamento del secondo semestre a determinarne il segno (positivo o negativo) anche se, allo stato attuale,
non sono prevedibili scostamenti di grande rilievo. A tutt’oggi, tuttavia, si può ragionevolmente affermare che, nell’ipotesi che anche l’andamento del secondo semestre si mantenesse su questa linea, si potrebbe prospettare un bilancio consuntivo per l’intero anno 2011 con un numero di infortuni intorno ai 750mila casi (contro i 775mila del 2010) e un numero di morti sul lavoro che si conferma saldamente al di sotto delle mille
unità.
Fonte: INAIL