Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali
Il ddl AI è legge, grazie ai 77 voti a favore raccolti al Senato in terza lettura. Nei vari passaggi parlamentari dal testo è stata tolta la previsione che i sistemi di AI utilizzati in ambito pubblico dovessero essere installati su server ubicati nel territorio nazionale. Il testo contiene comunque «elementi di salvaguardia innovativi a livello mondiale» perché «rafforza la tutela del copyright a protezione del mondo editoriale, giornalistico e creativo» e introduce il reato di deepfake», sottolinea il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’informazione e all’editoria, Alberto Barachini.
Sos giovani. Il settore assicurativo piace poco ai laureati. Nella classifica delle professioni più attraenti per chi ha scelto una facoltà economica l’insurance è solo al 14esimo posto, eppure mai come in questo momento nell’industria assicurativa, nel pieno di una rivoluzione tecnologica, c’è bisogno di forze fresche e nuove competenze. A rilevare il fenomeno è la ricerca 2025 di EY e Italian Insurtech Association (IIA) che sarà presentata oggi a Roma e che ha esplorato i nuovi trend del settore interrogando 25 tra i principali esponenti di compagnie assicurative, broker e Insurtech italiane. «Nove manager su 10 sono consapevoli che al centro dello sviluppo del settore nei prossimi anni ci sono le competenze digitali. Solo 2 anni fa erano stati 7 su 10 a indicarla come priorità», osserva il presidente di IIA, Simone Ranucci Brandimarte, aggiungendo che «il 67% dei manager ha segnalato un gap tra le competenze attuali nella propria società e quelle che si dovrebbero avere». Dal sondaggio emerge che l’industria nei prossimi 5 anni è pronta a raddoppiare gli investimenti in formazione. «Otto su 10 tra i principali player del settore assicurativo italiano puntano sulla formazione interna e sull’upskilling del personale per affrontare la rivoluzione digitale e oltre la metà sulle collaborazioni con attori tech e startup», aggiunge Marco Concordati, partner Insurance di EY, «un orientamento strategico chiaro e molto importante perché valorizza il capitale umano e rappresenta una risposta concreta alla forte domanda di competenze tecnologiche emersa tra gli intervistati».
Fondata nel 1880 nel nord della Francia, Verspieren è il primo broker assicurativo indipendente a capitale familiare in Europa e vuole crescere in Italia, anche tramite aggregazioni. Nei giorni scorsi Mickaël Bounakhla, in precedenza consigliere finanziario all’ambasciata di Francia a Roma, è stato nominato direttore della strategia e consigliere dell’amministratore delegato, Pierre Antoine Lorenzi. Il gruppo di brokeraggio è già presente, oltre che in Francia, anche in altri Paesi europei come Spagna e Portogallo. In Italia Verspieren ha sedi a Roma, Torino, Napoli e Trieste e lo scorso luglio è stato firmato l’atto di acquisizione di Margas, una società padovana di brokeraggio assicurativo, specializzata in cyber risk ed economia digitale. Un’operazione che si è inserita in un percorso di crescita del broker in Italia già nettamente delineato. Margas è stata la quinta acquisizione chiusa dal broker francese nella Penisola negli ultimi tre anni.
Questa mattina alle 9.30 il cda di Mediobanca si riunirà per quella che potrebbe essere l’ultima seduta prima del definitivo passaggio nell’orbita di Montepaschi. All’ordine del giorno ci sono l’approvazione del bilancio 2024-25 e la convocazione dell’assemblea annuale, destinata a svolgersi il 28 ottobre, come da tradizione del gruppo. Ma la questione più delicata riguarderà il passo indietro del board alla luce dei nuovi equilibri azionari, con Montepaschi salito già al 62,8% del capitale e destinato a raggiungere e forse superare l’80% a seguito della riapertura dell’offerta. Ieri intanto Mediobanca ha pubblicato il verbale dell’assemblea che lo scorso 21 agosto ha bocciato l’ops su Banca Generali. Sul fronte del no si è schierata soprattutto la galassia Caltagirone con una serie di società che vanno dalle holding Calt 2004, Istituto Finanziario 2012, Quarta Iberica, Fincal, VM 2006 e Gamma alla Imprese tipografiche venete srl, dalla Pubblicità Italiana Multimedia srl al Quotidiano Di Puglia. Ha detto no anche l’azienda di shipping D’Amico Società di Navigazione (titolare di 50 mila azioni) e alcuni investitori istituzionali come Leveraged Event Fund (176 mila azioni) e Psquared Master sicav (1,08 milioni di azioni).
Il gruppo bancario francese Crédit Agricole esprime grande soddisfazione per l’eccellente intesa instauratasi con Banco Bpm, una collaborazione che si sta rivelando strategica e proficua per entrambe le realtà. A confermarlo è Jerome Grivet, deputy ceo di Crédit Agricole, intervenuto a margine della 30ª Conferenza annuale dei ceo finanziari organizzata da Bank of America, durante la quale ha evidenziato gli sviluppi positivi della partnership in corso con l’istituto di Piazza Meda. Grivet ha spiegato che Crédit Agricole ha costruito la sua partecipazione in Banco Bpm circa tre anni fa, per due motivi principali. La prima motivazione riguarda la volontà di proteggere e, possibilmente, migliorare ulteriormente le diverse collaborazioni già attive tra le due banche, in particolare nei settori del credito al consumo e dell’assicurazione, che stanno crescendo in maniera significativa.
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Uca Assicurazione: presidio sociale e protezione da danni e controversie