La produzione di veicoli leggeri in Italia ha toccato un nuovo minimo nel 2024, con meno di 600.000 unità prodotte, un calo del 67% rispetto al 2000. Anche l’Europa ha registrato una contrazione, sebbene in misura minore. Lo segnala lo studio Regearing for Growth di PwC Italia.

Negli ultimi anni, la volatilità e l’incertezza hanno reso difficile la pianificazione: i volumi effettivi sono stati inferiori di oltre il 30% rispetto alle previsioni. Nel 2024, l’utilizzo medio degli impianti di produzione in Italia è sceso al 38%, ben al di sotto del 72% registrato nel 2017. Questo dato ha un impatto diretto sulla sostenibilità economica del settore.

Il settore della componentistica rischia di perdere fino a 25 miliardi di euro di fatturato tra il 2025 e il 2027 se non si interviene.

Allo stesso tempo, la spesa italiana per la difesa è destinata a crescere in modo significativo nei prossimi anni, in linea con gli impegni europei. Dopo aver raggiunto i 33,7 miliardi di euro nel 2024, dovrebbe aumentare a 51,5 miliardi di euro nel 2027 e superare gli 80 miliardi di euro nel 2035. In termini di impatto sul PIL, l’Italia passerà dall’1,5% nel 2024 al 2,3% nel 2027, con una proiezione che prevede il raggiungimento del 3,5% nel 2035.

Per sostenere questa accelerazione, sarà necessario affrontare le debolezze strutturali che affliggono il settore della difesa, aumentare la capacità produttiva, rafforzare la base di approvvigionamento e accelerare lo sviluppo e l’adozione di tecnologie avanzate.

La riconversione industriale può generare vantaggi per tutte le parti interessate, secondo PwC. Gli appaltatori della difesa possono aumentare rapidamente la capacità produttiva utilizzando gli impianti automobilistici sottoutilizzati. Le catene di approvvigionamento possono essere integrate attraverso acquisizioni e partnership strategiche. I fornitori automobilistici affidabili possono diversificare la propria attività e accedere a contratti più lunghi e potenzialmente più redditizi. Le tecnologie automobilistiche, come l’ADAS, possono essere riutilizzate per applicazioni nel settore della difesa, come i veicoli terrestri autonomi. Oltre ai vantaggi per i vari attori della catena di approvvigionamento, vi sono opportunità per gli investitori finanziari di allocare capitali a sostegno dell’economia reale, con prospettive di rendimento interessanti.