Si è tenuto la scorsa settimana il Convegno MAG Healthcare Piemonte, con la partecipazione di rappresentanti delle istituzioni, direttori generali di ospedali, esperti di diritto sanitario, risk manager e professionisti del settore assicurativo. Quattro le sessioni che si sono tenute, con interventi – tra gli altri – di Pierluca Impronta, Davide Minniti, Franca Dall’Occo, Stefano Scarpetta, Luca Filippo Maria Stucchi, Vincenza Palermo e Lorenzo Polo.
Il mercato assicurativo della responsabilità sanitaria in Italia vale oltre 300 milioni di euro di premi lordi annui. Il costo medio delle denunce presentate nel 2022 è stato pari a 41.639 euro, con differenze significative: 76 mila euro nelle strutture pubbliche, 47 mila euro nelle private e21 mila euro per il personale sanitario.
La lentezza dei processi liquidativi e la difficoltà di quantificare i danni hanno portato a incrementi progressivi: i sinistri accaduti da almeno tre anni hanno raggiunto un costo medio di 52 mila euro (generazione 2018) e quelli del 2016 si attestano a 64 mila euro.
Otto regioni italiane hanno un servizio sanitario completamente assicurato. Sette regioni – tra cui Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Sicilia e Calabria – operano in completa autoassicurazione, mentre altre tre, fra cui Lazio e Campania, alternano strutture assicurate e non assicurate. Piemonte e Sardegna hanno adottato modelli di governance centralizzata con polizze uniche regionali.
Le aree cliniche maggiormente interessate dal rischio restano Ostetricia e Ginecologia, Ortopedia e Traumatologia e Pronto Soccorso ed Emergenze. Le tipologie di evento più frequenti riguardano infezioni correlate all’assistenza, errori diagnostici ed errori umani.
Normativa e innovazione
Negli ultimi anni il quadro legislativo è profondamente cambiato: dalla Legge Gelli del 2017, al decreto attuativo, fino al recente DPR n. 12 del 13 gennaio 2025, che ha introdotto la Tabella Unica Nazionale per la liquidazione dei danni biologici e morali. Parallelamente, le compagnie assicurative hanno adeguato i criteri assuntivi in risposta sia alle nuove norme sia all’incremento inflazionistico dell’ultimo decennio.
Il focus sul Piemonte
Secondo i dati del Censimento permanente e delle stime ISTAT la popolazione residente in Piemonte si attestava intorno a 4,25 milioni (dato riferito al 2023, con aggiornamenti al 1° gennaio 2025 nelle stime regionali). Negli ultimi anni la Regione ha pubblicato report sull’attività sanitaria: il bilancio del primo quadrimestre 2025 segnala che sono state erogate 771.981 prestazioni tra visite ed esami nel periodo febbraio-maggio, in crescita rispetto al 2024 e vicine ai volumi pre-pandemia del 2019. Questi numeri evidenziano da una parte una domanda di servizi specialistici e d’urgenza ancora molto alta, dall’altra l’efficacia dei piani straordinari per il recupero delle liste d’attesa con prestazioni extra-orario, che hanno prodotto effetti già visibili nel biennio 2024–2025.