Un recente studio realizzato da Sehrish Usman (Università di Mannehim), Miles Parker e Mathilde Vallat (BCE) stima che i tre tipi di eventi meteorologici estremi – inondazioni, siccità e ondate di calore – verificatisi in Europa durante l’estate del 2025 ridurranno il valore aggiunto lordo (GVA) nelle regioni UE colpite di un totale di 43 miliardi di euro, pari allo 0,26% del prodotto totale dell’Unione Europea. Al di là di queste perdite a breve termine, l’impatto regionale degli eventi estremi aumenta storicamente nel tempo, con un impatto sostanziale negli anni successivi. Sulla base dell’esperienza storica media, gli autori stimano che il valore aggiunto lordo annuale nelle regioni colpite sarà inferiore di 126 mld di euro entro il 2029 rispetto a quanto sarebbe stato se questi eventi non si fossero verificati.
Negli ultimi anni l’Europa è stata colpita da eventi meteorologici estremi. Il 2021, il 2022 e il 2023 sono stati tre dei quattro anni con il maggior numero di danni causati da eventi legati al clima in Europa. Si prevede che il continuo riscaldamento globale causerà eventi estremi più frequenti e più intensi nei prossimi decenni. I costi umani ed economici complessivi di tali eventi si manifestano solo nel tempo, dati i molteplici canali di impatto. Di conseguenza, le stime dell’impatto degli eventi meteorologici estremi possono essere
soggette a ritardi, il che può ostacolare una risposta politica efficace.
Per colmare questa lacuna, gli autori propongono un metodo per stimare l’impatto potenziale degli eventi meteorologici estremi in tempo quasi reale. Gli studiosi combinano nel dettaglio i dati meteorologici aggiornati del dataset di rianalisi ERA5 creato dal Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine con le stime recentemente pubblicate dell’impatto storico degli eventi meteorologici estremi sulle regioni dell’UE calcolate da Usman et al. (2025). Utilizzando questo approccio, ricavano stime dell’impatto attuale e futuro sul valore aggiunto lordo degli eventi estremi che si sono verificati
nell’estate meteorologica (giugno, luglio e agosto) del 2025.
Tra i vari fattori di riferimento possibili, le perdite sul valore aggiunto lordo forniscono secondo lo studio una misura più accurata dell’impatto complessivo di questi eventi rispetto alle stime dei soli danni fisici diretti alle risorse. Nel corso del tempo, l’impatto iniziale può propagarsi ad altri settori e regioni attraverso le catene di approvvigionamento e altri
canali. Ad esempio, è chiaramente dimostrato che gli eventi meteorologici estremi influenzano i prezzi dei prodotti alimentari a livello globale.
Le ondate di calore estive, ad esempio, causano pochi danni materiali, ma possono ridurre in modo sostanziale le ore lavorate e la produzione nei settori dell’edilizia e dell’ospitalità.
Solo stabilendo il controfattuale di quale sarebbe stata l’attività economica in assenza dell’evento è possibile calcolare il vero costo economico.
Utilizzando i dati ERA5, gli autori hanno identificato 279 regioni europee (NUTS3) – un quarto del totale dell’UE – colpite da condizioni meteorologiche estreme. Di queste, 53
presentano condizioni di estrema umidità, che per semplicità definiamo alluvioni, 31 sono colpite da ondate di calore, 130 da siccità e altre 65 da eventi combinati in cui si sono verificate contemporaneamente sia ondate di calore che siccità.
Ondate di calore
Sono 96 le regioni colpite da ondate di calore estive nel 2025. La maggior parte di queste regioni (74) rientra nella categoria delle regioni calde, mentre 17 sono regioni temperate e 5 regioni più fredde. I risultati mostrano che le regioni più colpite sono quelle di Francia, Spagna, Italia e Bulgaria.
Le perdite aggregate di GVA per le regioni francesi dovrebbero ammontare a 4,8 miliardi di euro nel 2025 e a 20,3 miliardi di euro entro il 2029, circa lo 0,78 % del GVA 2024. Le regioni spagnole registrano le perdite più elevate dopo quelle francesi, con una perdita annuale totale di 1,5 miliardi di euro nel 2025 e 7,2 miliardi di euro entro il 2029 (0,5 % del GVA di riferimento). Per l’Italia perdite aggregate di GVA dovrebbero ammontare a 0,5 mld e a 2,5 mld entro il 2029.
Le stime mostrano che le perdite regionali aggregate stimate per i paesi dell’Unione europea sono pari a 6,8 miliardi di euro nel 2025 e 30 miliardi di euro entro il 2029, il che equivale a circa lo 0,04% del GVA dell’UE del 2024 nel 2025, con un peggioramento fino a circa lo 0,19% entro il 2029.
Siccità
Sono 195 le regioni dell’Unione Europea colpite dalla siccità nell’estate del 2025. Queste
regioni sono concentrate nei paesi dell’Europa meridionale, con regioni in Spagna, Grecia, Italia, Portogallo e Bulgaria particolarmente colpite da condizioni di grave ed estrema siccità.
Lo studio prevede che le regioni spagnole subiranno una perdita complessiva di 10,7 miliardi di euro nel 2025, che salirà a 27,6 miliardi di euro nel 2029. Ciò equivale rispettivamente al -0,7% e al -1,90% del GVA nazionale del 2024. Per l’Italia perdite aggregate di GVA dovrebbero ammontare a 0,67 mld e a 1,7 mld entro il 2029.
Le perdite regionali aggregate stimate per i paesi dell’area dell’euro sono pari a 26,8 miliardi di euro nel 2025 e a 69 miliardi di euro nel 2029, equivalenti a circa lo 0,2% del GVA dell’area dell’euro nel 2025, con un peggioramento fino a circa lo 0,51% entro il 2029. A livello dell’Unione europea, le perdite regionali totali dovute alla siccità dovrebbero ammontare a 29,4 miliardi di euro nel 2025 (pari allo 0,18% del GVA dell’UE) e a 75,6 miliardi di euro nel 2029 (pari allo 0,47% del GVA dell’UE).
Inondazioni
Per quanto riguarda le inondazioni, gli autori hanno individuato 53 regioni dell’Unione Europea che hanno registrato condizioni di estrema umidità nell’estate del 2025. Le perdite totali stimate a causa delle inondazioni nelle regioni italiane sono circa 4,6 miliardi di euro (di cui 2,5 solo nella regione Lombardia) e 14,2 miliardi di euro (di cui solo 7,5 in Lombardia) rispettivamente nel 2025 e nel 2029. Ciò equivale allo 0,23% del GVA nazionale nel 2025 e allo 0,72% nel 2029.
A livello dell’area dell’euro, le perdite monetarie totali dovrebbero ammontare a circa 6,8 miliardi di euro nel 2025 e 30,1 miliardi di euro nel 2029. In termini relativi, si tratta di circa lo 0,05% del GVA dell’area dell’euro nel 2025 e dello 0,22% entro il 2029. A livello dell’Unione europea, le perdite causate dalle inondazioni nell’estate 2025 dovrebbero ammontare a circa 6,5 miliardi di euro nel 2025 (0,04% del GVA) e a 30,2 miliardi di euro entro il 2029 (0,19% del GVA).
Perdite combinate
Infine, gli autori hanno calcolato le perdite combinate di GVA per i tre tipi di eventi. I paesi dell’Europa meridionale, tra cui Spagna, Italia, Portogallo e Grecia, sono esposti a rischi più elevati di ondate di calore e siccità. I paesi del nord e del centro, come Danimarca, Svezia e Germania, registrano danni relativamente inferiori, ma anche in queste regioni la frequenza e l’entità di questi eventi, in particolare le inondazioni, sono in aumento. Le economie più piccole, come Bulgaria, Malta e Cipro, sono altamente vulnerabili e subiscono perdite sostanziali in percentuale del GVA.
Per l’Italia, gli autori prevedono che le perdite regionali totali stimate saranno pari a 11,9 miliardi di euro nel 2025 e a 34,2 miliardi di euro entro il 2029, equivalenti approssimativamente allo 0,61% e all’1,75% del GVA italiano del 2024.
La Spagna è uno dei paesi più colpiti, dove sono stati identificati tutti e tre i tipi di eventi,
oltre a eventi composti. Le perdite regionali totali stimate in Spagna sono pari a 12,2 miliardi di euro nel 2025 e 34,8 miliardi di euro entro il 2029.
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