Il graduale indebolimento dei dispositivi di sicurezza globali e i progressi tecnologici stanno rapidamente cambiando il panorama dei rischi nucleari, radioattivi, biologici e chimici (NRBC). Atti dolosi mirati o incidenti gravi possono avere un impatto duraturo sulla salute umana, sull’ambiente e sull’economia, al di là delle perdite immediate e della contaminazione locale. L’imprevedibilità di questi rischi antropici, legata alla natura intenzionale della minaccia e alla complessità geopolitica, rende particolarmente difficile la modellizzazione delle perdite.
Un rapporto congiunto dell’Associazione di Ginevra, think tank di compagnie assicurative e riassicuratori mondiali, e dell’International Forum of Terrorism Risk (Re)Insurance Pools, IFTRIP fa il punto sulla diversità dei rischi NRBC, dagli agenti chimici neurotossici o vescicanti alle tossine biologiche, dal rischio radioattivo derivante dalle radiazioni ionizzanti alle minacce nucleari causate dalla diffusione di sostanze fissili. Raccomanda alle imprese e alle autorità pubbliche di interrogarsi sulla loro capacità di anticipare e proteggersi.
Il deterioramento della sicurezza nucleare mondiale, l’aumento delle scorte di plutonio civile e la crescente vulnerabilità delle infrastrutture facilitano oggi l’accesso a materiali sensibili, osservano gli autori del rapporto. Il boom di tecnologie come i droni, la bioingegneria o l’intelligenza artificiale sta democratizzando la progettazione di dispositivi NRBC, mettendo questi mezzi potenzialmente devastanti alla portata di gruppi terroristici o criminali. La proliferazione di criminali non statali – gruppi terroristici, milizie, bande organizzate – rafforza la minaccia, poiché le loro motivazioni ideologiche o finanziarie li spingono a dotarsi o a sviluppare tali armi. Lacune normative, biosicurezza insufficiente in molti paesi, maggiori rischi di sabotaggio, furto o attacchi informatici alle infrastrutture critiche: tutti questi fattori si sommano.
Il rapporto si concentra su tre scenari francesi di rischio di attacchi NRBC. Gli esperti della Caisse Centrale de Réassurance (CCR), in collaborazione con ARIA Technologies, hanno modellato un attacco con una “bomba sporca” – progettata per disperdere materiali radioattivi o chimici tramite un esplosivo convenzionale – che colpisce tre siti simbolici: gli Champs-Élysées a Parigi, il quartiere degli affari della Défense e la zona vicino al Parlamento europeo a Strasburgo.
Lo scenario più costoso analizzato riguarda l’esplosione di una bomba da 1 kg di TNT, o equivalente, ai piedi dell’Arco di Trionfo, nel cuore di Parigi. Questo attacco, che utilizza appena 30 grammi di materiale radioattivo, potrebbe causare oltre 10 miliardi di euro di perdite assicurate, comprendenti principalmente i costi colossali di decontaminazione degli edifici e i costi di ricollocazione temporanea, e questo solo per pochi mesi. Tali cifre superano le conseguenze finanziarie di gravi catastrofi naturali, come le tempeste del 1999 o le grandinate del 2022, a dimostrazione del potenziale devastante del rischio.
L’Associazione di Ginevra sottolinea l’importanza di integrare nei modelli non solo le perdite economiche indirette – effetti a cascata sul turismo o sugli investimenti – ma anche l’impatto sulla salute pubblica, sull’assicurazione sulla vita e sul mercato del lavoro.
Secondo gli autori del rapporto, l’assicurazione tradizionale non è in grado di assorbire da sola questo rischio estremo. Essi propongono alcune soluzioni per rafforzare i meccanismi di condivisione dei rischi a livello internazionale. Di fronte all’entità del “deficit di protezione” evidenziato dal rapporto, ovvero la parte non assicurata delle perdite potenziali, il settore deve rafforzare la propria resilienza. Ciò richiede la condivisione internazionale delle buone pratiche, la diffusione di strumenti di modellizzazione sofisticati, lo sviluppo di corsi di formazione specifici e l’innovazione finanziaria attraverso meccanismi di trasferimento del rischio come gli Insurance Linked Securities (ILS).
Infine, solo una stretta collaborazione tra attori privati e pubblici consentirà di rispondere efficacemente a questa sfida. “In alcuni paesi, i pool nazionali di riassicurazione contro il terrorismo, come Pool Re nel Regno Unito, TRIP negli Stati Uniti o CCR in Francia, si avvalgono già di strumenti di modellizzazione per valutare le potenziali perdite legate sia agli attacchi convenzionali che agli attacchi CBRN”, osservano gli autori. Tuttavia, non tutti i riassicuratori o i pool nazionali hanno necessariamente accesso a questi strumenti né alle competenze necessarie per sfruttarne e interpretarne i risultati. L’IFTRIP potrebbe quindi sponsorizzare programmi di formazione e insegnamento sulla modellizzazione dei rischi terroristici CBRN, mentre i pool dotati di tali strumenti potrebbero fornire supporto in materia di modellizzazione a quelli che ne sono sprovvisti“.