Per la prima volta in 14 anni, i rischi legati alla tecnologia occupano le prime tre posizioni del rapporto ” Insurance Banana Skins 2025“, redatto da PwC e dal Centre for the Study of Financial Innovation (e basato sulle risposte di circa 700 dirigenti di compagnie assicurative in 42 paesi). In particolare, dallo studio emerge che gli attacchi informatici, l’uso improprio dell’intelligenza artificiale (AI) e l’incapacità di adattarsi al ritmo del cambiamento tecnologico sono percepiti come le principali minacce per il settore nei prossimi due o tre anni.
Gli attacchi informatici rimangono in testa per la terza edizione consecutiva, con un punteggio medio di 3,99 su 5, il più alto mai registrato nella storia dello studio. Il rapporto sottolinea che oltre un terzo degli intervistati attribuisce a questo rischio il punteggio massimo, citando l’aumento degli attacchi sofisticati, il boom del ransomware as a service e l’uso emergente dell’IA a fini criminali.
La grande novità di questa edizione è l’aumento dell’uso improprio o della governance inadeguata dell’IA, che sale dal settimo al secondo posto, con una media di 3,79 punti. È percepita come una minaccia trasversale, sia per il suo potenziale di generare frodi attraverso deepfake o falsificazione di documenti, sia per la velocità di adozione della tecnologia a fronte di controlli interni insufficienti.
Il terzo posto è occupato dalla difficoltà di stare al passo con l’innovazione tecnologica (3,61 punti), legata alla dipendenza dai sistemi legacy e agli elevati costi di modernizzazione. Il rapporto avverte che questo “divario tecnologico” può compromettere la competitività futura delle compagnie assicurative se non riescono ad allineare i loro investimenti con un orizzonte di sostenibilità.
Oltre alla tecnologia, si registra un aumento dei rischi macroeconomici (3,61 punti), al livello più alto dell’ultimo decennio, alimentato dall’inflazione persistente, dalla volatilità dei tassi di interesse e dall’incertezza geopolitica. Il cambiamento climatico rimane la quinta grande minaccia (3,60 punti), in particolare per il settore Non Vita e riassicurazione, dove si teme che alcuni rischi diventino non assicurabili a causa dell’aumento della sinistralità e dell’esposizione a fenomeni estremi.
Seguono: il cambiamento normativo (6°), la carenza di talenti (7°), la gestione del cambiamento (8°), il rischio politico (9°, al livello più alto degli ultimi dieci anni) e l’adeguatezza della regolamentazione (10°, dopo essere scesa di otto posizioni).