Il governo federale tedesco prevede di introdurre dal 2026 una cosiddetta “Frühstartrente“, ovvero una sorta di deposito previdenziale integrativo personale a partenza precoce, ovvero dall’infanzia. I bambini di età compresa tra i sei e i 18 anni che frequentano una scuola o un altro istituto di istruzione in Germania riceveranno infatti dieci euro al mese su un conto pensionistico personale, a capitalizzazione che sarà gestito da operatori privati. Al compimento dei 18 anni i contributi cessano e il capitale rimane intatto fino al raggiungimento dell’età pensionabile.

Il progetto è molto interessante e potrebbe coinvolgere molti attori del sistema previdenziale privato. Tuttavia non mancano le discussioni: in totale solo 120 euro all’anno, che i bambini ricevono per dodici anni, il che significa un capitale di 1.440 euro al raggiungimento della maggiore età. Secondo il GDV (l’associazione tedesca delle imprese di assicurazione), tale importo difficilmente sarà in grado di avere un effetto significativo sulla pensione futura. Nel caso della pensione Riester, che può essere stipulata a partire dai 18 anni di età, l’indennità di base del contributo è di 175 euro all’anno per chi non ha figli. Chi ha un figlio nato a partire dal 2008 riceve 300 euro all’anno. Il requisito per ottenere il contributo è però il cosiddetto contributo minimo personale, pari al 4% del reddito lordo dell’anno precedente. La pensione Riester  presuppone quindi che il risparmiatore versi contributi personali, cosa che la pensione Frühstart non richiede, ma che il GDV considera un’opzione sensata per costituire una previdenza pensionistica adeguata.

Piuttosto, dovrebbe essere prevista la possibilità che i genitori o i familiari possano versare contributi aggiuntivi a partire dal sesto anno di età, così come i giovani adulti dall’inizio della loro carriera lavorativa, entro un limite massimo annuale.

Ad ogni modo, dal momento che in generale ogni famiglia cerca di risparmiare sin dai primi anni di vita dei figli per poter finanziare gli studi o garantire loro un capitale di partenza, il progetto potrebbe conoscere interessanti sviluppi per il settore assicurativo e per gli intermediari.

In collaborazione con Aeiforia GmbH, Sirius Campus GmbH ha intervistato nel mese di luglio 802 genitori con figli di età compresa tra i sei e i 17 anni in merito al progetto governativo, per conoscere  quali informazioni avessero sul prodotto, il loro interesse ad aderirvi e le preferenze in merito. Dopo averne illustrato i punti salienti, il 56% ha valutato il concetto da molto buono a eccellente, mentre un ulteriore 23% lo ha giudicato comunque buono.

Il 41% dei genitori intende informarsi sulla pensione anticipata dopo la sua introduzione. Il 31% ha addirittura intenzione di sottoscriverla, un valore insolitamente alto per un nuovo prodotto finanziario secondo Sirius Campus. Estrapolando il dato su 9,7 milioni di studenti di età compresa tra i sei e i 17 anni, ciò corrisponde a un potenziale di circa tre milioni di contratti, secondo quanto riporta il Versichergungsjournal.

Il 30% dei genitori intervistati si rivolgerebbe per la sottoscrizione a una banca o a una cassa di risparmio. Uno su cinque (20%) preferisce l’agente assicurativo, un altro 10% l’intermediario finanziario e il broker assicurativo. Anche i portali di confronto (12%) e gli agenti delle casse di risparmio edilizio (7%) sono presi in considerazione.

Per quanto riguarda le preferenze di prodotto, il quadro è eterogeneo: un genitore su due sceglierebbe un deposito titoli con azioni e fondi. Il 44% prenderebbe in considerazione un’assicurazione pensionistica classica con tasso di interesse garantito e rendita vitalizia, il 43% una variante legata a fondi di investimento. Anche i contratti di risparmio edilizio sono presi in considerazione dal 38% (risposte multiple possibili).