Ferma (l’associazione europea dei risk manager) ha pubblicato ilrapporto “Securing the Transition: The Challenges Facing Risk Managers“, che è la continuazione del white paper del 2022. Questo nuovo documento rileva che il quadro non è cambiato molto da allora e sottolinea l’urgente necessità di agire. Infatti, secondo il nuovo rapporto, emergono ancora importanti lacune nella disponibilità e nell’adeguatezza della copertura assicurativa a sostegno della transizione verso le emissioni net zero. Esorta quindi il settore assicurativo e riassicurativo a riconoscere il proprio ruolo di supporto essenziale della transizione dell’economia europea.
Nel rapporto, Ferma ribadiscce che le aziende europee sono sempre più sotto pressione nell’ottica di realizzare la transizione verso le emissioni nette zero, ostacolate dalla mancanza di assicurazioni adeguate e accessibili, il che genera incertezza e barriere finanziarie che potrebbero ritardare o vanificare gli investimenti in tecnologie climatiche e modelli di business sostenibili.
Il rapporto identifica alcuni dei fattori causali, tra cui le attività di sottoscrizione guidate dalla pressione delle normative o della società civile piuttosto che dalle esigenze dei clienti, e la mancanza di capacità per tecnologie, materiali o metodi nuovi specifici, come i pannelli solari (marini) e i parchi eolici, le batterie al litio e i combustibili a idrogeno. Come rivela Ferma nel rapporto, gli assicuratori continuano a citare la mancanza di dati come un ostacolo all’assicurazione dei rischi più recenti legati alla transizione.
Ferma lamenta anche che le esclusioni indiscriminate in tutto il settore aggravano il problema e denuncia che, a volte, gli assicuratori non tengono conto del profilo di rischio specifico di una determinata azienda. A questo proposito, cita il settore del riciclaggio. Le misure di prevenzione e mitigazione dei rischi di questi impianti non sarebbero sufficientemente prese in considerazione nelle valutazioni dei rischi delle compagnie assicurative, il che significa che solo le aziende più grandi e con una maggiore maturità in materia di rischi possono trovare una copertura assicurativa, oltretutto a un prezzo gonfiato a causa della mancanza di concorrenza sul mercato. Ferma sottolinea che ciò è particolarmente problematico per un settore così essenziale per la transizione verso un’economia circolare più sostenibile.
Un altro problema è la scarsità di dati sulle tecnologie nuove e relativamente poco collaudate che sono fondamentali per la transizione verso le emissioni nette zero. Di conseguenza, sottolinea Ferma, la capacità di assicurare questi rischi legati all’innovazione è bassa.
Per affrontare la questione, Ferma sostiene un approccio globale incentrato su due pilastri fondamentali. Da un lato, esorta gli assicuratori, i broker e i clienti aziendali a collaborare sin dalle prime fasi di sviluppo dei progetti per raccogliere dati sui rischi di transizione, dati che devono essere messi a disposizione in modo più accessibile; dall’altro, chiede al settore assicurativo di riconsiderare il proprio approccio ai rischi di transizione incoraggiandolo a cambiare il proprio paradigma e ad adottare un approccio più lungimirante e costruttivo.