Secondo la recente analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio sui consumi delle famiglie italiane tra il 1995 e il 2025, la spesa cresce di 239 euro rispetto allo scorso anno, ma resta sotto al livello record del 2007. Nel 2025 la spesa pro capite reale ha raggiunto infatti i 22.114 euro (era pari a 19.322 euro nel 1995).
La composizione dei consumi cambia e si confermano i trend consolidati: più tecnologia e comunicazioni, più servizi legati alla fruizione del tempo libero (o liberato da obblighi vari e costrizioni). E questo anche in un contesto di crescita modesta, rappresentando un indice di resilienza da parte delle famiglie.
La spesa pro capite per informatica e telefoni ha registrato una crescita vertiginosa, di quasi il 3.000%. In parallelo, anche i consumi legati alla fruizione del tempo libero – in particolare i servizi culturali e ricreativi – hanno mostrato un progresso significativo, con un aumento reale di oltre il 120%. Ad eccezione del comparto tecnologico e del tempo libero, poche altre voci mostrano segnali strutturali di espansione.
Le spese per viaggi e vacanze (+18%) e ristorazione (+25,7%) – sebbene in ripresa – non hanno ancora recuperato completamente le perdite post-pandemiche. Al contrario, il contenimento della domanda di beni tradizionali continua a consolidarsi anche nel 2025, segno di una prudenza che riflette sia scelte culturali che incertezze percepite.
Calano, invece, le categorie più consolidate: alimentari e bevande segnano un calo del 5,1% rispetto al 1995, l’abbigliamento perde lo 0,5% e i mobili ed elettrodomestici restano sostanzialmente stabili (+0,8%). In contrazione anche il consumo reale di energia domestica (-35,1%), dovuto principalmente alla crescente attenzione al risparmio e all’efficienza energetica, sebbene il prezzo unitario dell’energia sia cresciuto notevolmente.