Secondo i dati pubblicati da INAIL per i primi sette mesi dell’anno si registra, per la modalità in occasione di lavoro, una diminuzione degli infortuni (-1,2%) e dei decessi (-0,7%) rispetto allo stesso periodo del 2024, mentre per la componente in itinere si registra un incremento delle denunce di infortunio (+0,9%) e dei casi mortali (+24,4%). Globalmente, le denunce di infortunio, comprese quelle relative a studenti, pervenute all’Inail nel periodo gennaio-luglio 2025 sono state 349.444, in calo dello 0,4% rispetto alle 350.823 di gennaio-luglio 2024. I casi mortali denunciati sono stati rispettivamente 607 contro 577 (+5,2%).

L’Istituto evidenzia un’incidenza infortunistica che passa dalle 1.176 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat di luglio 2019 alle 1.010 del 2025, con un calo del 14,1%. In aumento del 9,9% le patologie di origine professionale denunciate, pari a 59.857.

INFORTUNI IN OCCASIONE DI LAVORO IN CALO DELL’1,2%

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro (al netto degli studenti) presentate all’Inail nei primi sette mesi del 2025 sono state 244.495, in diminuzione dell’1,2% rispetto alle 247.389 del pari periodo 2024, del 2,2% rispetto al 2023, del 31,1% rispetto al 2022, del 3,7% sul 2021, del 10,2% sul 2019, anno che precede la crisi pandemica, e in aumento del 2,2% sul 2020. L’incidenza infortunistica passa dalle 1.176 denunce di infortunio in occasione di lavoro ogni 100mila occupati Istat di luglio 2019 alle 1.010 del 2025, con un calo del 14,1%. Rispetto a luglio 2024 la riduzione è del 2,0% (da 1.031 a 1.010).

L’incidenza delle denunce di infortunio in occasione di lavoro sul totale delle denunce presentate (al netto degli studenti) è passata dall’83,1% del 2019 all’81,6% del 2025.

A luglio di quest’anno il numero delle denunce di infortuni sul lavoro ha segnato un -1,1% nella gestione Industria e servizi (dai 222.244 casi del 2024 ai 219.756 del 2025), un -2,5% in Agricoltura (da 14.066 a 13.718) e un -0,5% nel Conto Stato (da 11.079 a 11.021).

Tra i settori con più infortuni avvenuti in occasione di lavoro si evidenziano per i decrementi i Servizi di supporto alle imprese (-4,7%), il comparto Manifatturiero (-3,9%) e il Trasporto e magazzinaggio (-2,6%) e per gli incrementi le Costruzioni (+1,7%), il Commercio (+1,1%), la Sanità e assistenza sociale (+1,0%) e le Attività dei servizi di alloggio e di ristorazione (+0,5%)

L’analisi territoriale evidenzia un calo delle denunce nel Nord-Ovest (-3,7%), nelle Isole (-1,9%), al Sud e nel Nord-Est (-0,7% ciascuna) e un aumento al Centro (+1,6%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Liguria (-4,6%), la Sardegna (-4,5%), la Campania e la Toscana (-3,9% entrambe) e la Lombardia (-3,8%), mentre per gli incrementi il Lazio (+11,8%), la provincia autonoma di Bolzano (+6,2%), la Basilicata (+3,3%), il Molise (+2,2%) e l’Abruzzo (+1,3%).

Le denunce di infortunio in occasione di lavoro con esito mortale (al netto degli studenti) presentate entro il mese di luglio 2025, pur nella provvisorietà dei numeri, sono state 432, tre in meno rispetto alle 435 registrate nel 2024, 111 in meno sul 2021 e 169 in meno sul 2020, quattro in più rispetto al 2023, 21 in più rispetto al 2022 e uguali al 2019.

Rapportando il numero dei casi mortali in occasione di lavoro (al netto degli studenti) agli occupati Istat nei vari periodi (dati provvisori), si nota come l’incidenza passi da 1,87 decessi denunciati ogni 100mila occupati Istat di luglio 2019 a 1,78 del 2025 (-4,8%) e diminuisca dell’1,7% rispetto a luglio 2024 (da 1,81 a 1,78). L’incidenza delle denunce di infortunio mortale in occasione di lavoro sul totale dei decessi denunciati (al netto degli studenti) è passata dal 72,2% del 2019 al 72,0% del 2025 (è stata del 76,3% nel 2024).

Il calo ha riguardato la gestione Industria e servizi, che passa da 370 a 365 denunce mortali, e il Conto Stato, da sei a tre, mentre l’Agricoltura passa da 59 a 64 casi.

Dall’analisi territoriale emergono decrementi nel Nord-Est (da 94 a 91), al Centro (da 89 a 81) e nelle Isole (da 50 a 46), parità nel Nord-Ovest (110 denunce in entrambi i periodi) e aumenti al Sud (da 92 a 104). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano Veneto (+21), Piemonte e Basilicata (+6 entrambe), Marche, Liguria e Campania (+5 ciascuna), mentre per i cali più evidenti Emilia Romagna (-20), Lazio (-19), Lombardia (-9), provincia autonoma di Trento e Sicilia (-4 entrambe).

L’analisi per classi di età evidenzia incrementi delle denunce in particolare nelle fasce: 30-34 anni (da 14 a 18 casi), 45-49 anni (da 48 a 55) e 55-59 (da 90 a 99). Riduzioni tra i 20-29enni (da 34 a 26), tra i 35-44enni (da 54 a 48), tra i 50-54enni (da 76 a 74) e tra gli over 59 (da 114 a 104).

INFORTUNI IN ITINERE

Gli infortuni in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro (al netto degli studenti), denunciati all’Inail entro il mese di luglio 2025 sono stati 54.979, in aumento dello 0,9% rispetto ai 54.490 del 2024, dell’8,0% rispetto al 2023, del 15,0% sul 2022, del 41,6% sul 2021, del 67,7% sul 2020, e in calo dell’1,1% rispetto al 2019. L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni (al netto degli studenti) è passata dal 16,9% del 2019 al 18,4% del 2025.

A luglio di quest’anno il numero delle denunce di infortuni ha segnato un +1,1% nella gestione Industria e servizi (dai 48.678 casi del 2024 ai 49.234 del 2025), un +10,2% in Agricoltura (da 856 a 943) e un -3,1% nel Conto Stato (da 4.956 a 4.802).

L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce al Sud (+3,6%), nelle Isole (+3,0%), nel Nord-Est (+2,2%) e nel Nord-Ovest (+1,4%), e riduzioni al Centro (-3,2%). Tra le regioni con i maggiori incrementi dei casi si segnalano l’Emilia Romagna (+470), la Lombardia (+231), la Campania (+180) e la provincia autonoma di Bolzano (+80), mentre i decrementi più rilevanti si registrano nel Lazio (-249), in Umbria (-230), nel Veneto (-212) e in Liguria (-56).

Le denunce di infortuni in itinere con esito mortale (al netto degli studenti) sono state 168, 33 in più rispetto alle 135 registrate nel 2024 (+24,4%), e due in più rispetto al 2019 (166). L’incidenza di tale tipologia di denunce sul complesso degli infortuni mortali (al netto degli studenti) è passata dal 27,8% del 2019 al 28,0% del 2025 (è stata del 23,7% nel 2024).

L’incremento ha riguardato solo la gestione Industria e servizi, che passa da 115 a 159 denunce mortali, mentre l’Agricoltura scende da 12 a otto e il Conto Stato da otto a una. Dall’analisi territoriale emergono incrementi nel Nord-Est (da 31 a 45 denunce), al Centro (da 23 a 38), al Sud (da 25 a 29) e nelle Isole (da 15 a 17), e un calo nel Nord-Ovest (da 41 a 39).

DENUNCE DI INFORTUNI DEGLI STUDENTI

Le denunce di infortunio degli studenti di ogni ordine e grado presentate all’Inail entro il mese di luglio 2025 sono state 49.970, in aumento del 2,1% rispetto alle 48.944 del 2024. Delle circa 50mila denunce di infortunio, 1.196 hanno riguardato studenti coinvolti nei percorsi per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO), in riduzione del 13% rispetto al 2024.

L’incidenza degli infortuni occorsi a studenti rappresenta il 14,3% del totale delle denunce registrate nel 2025. Il 42% interessa le studentesse (+1,9% l’incremento tra il 2024 e il 2025), il 58% gli studenti (+2,3%). Tre infortuni su quattro riguardano studenti under 15 anni, un quarto quelli dai 15 anni in poi.

La Lombardia è la regione che presenta più denunce (23% del totale nazionale; +3,9% sul 2024), seguita da Veneto (13%; +10,6%), Emilia Romagna (12%; -1,2%) e Piemonte (10%; +4,0%). Il 95% delle denunce riguarda gli studenti delle scuole statali, il restante 5% gli studenti delle scuole non statali e private.

I casi mortali denunciati all’Inail entro il mese di luglio 2025 risultano essere sette come nel 2024, ma si ricorda che i dati sono provvisori, soggetti ai tempi di trattazione delle pratiche, soprattutto ai fini del loro riconoscimento.

MALATTIE PROFESSIONALI IN CRESCITA DEL 9,9%

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nei primi sette mesi del 2025 sono state 59.857, 5.386 in più rispetto allo stesso periodo del 2024 (+9,9%). L’aumento è del 34,7% sul 2023, del 65,5% sul 2022, del 76,8% sul 2021, del 137,5% sul 2020 e del 55,5% sul 2019.

I dati rilevati a luglio di ciascun anno mostrano incrementi delle patologie denunciate nelle gestioni Industria e servizi (+10,0%, da 45.112 a 49.616 casi), Agricoltura (+9,9%, da 8.921 a 9.802) e Conto Stato (+0,2%, da 438 a 439). L’aumento interessa il Sud (+22,8%), il Nord-Ovest (+15,7%), il Centro (+6,1%) e il Nord-Est (+5,1%). In calo le Isole (-7,0%).

In ottica di genere si rilevano 4.134 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 40.248 a 44.382 (+10,3%), e 1.252 in più per le lavoratrici, da 14.223 a 15.475 (+8,8%). L’aumento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, passate da 49.843 a 54.410 (+9,2%), sia quelle degli stranieri, da 4.628 a 5.447 (+17,7%).

Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nei primi sette mesi del 2025, le prime tre tipologie di malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle patologie del sistema respiratorio.