Il settore assicurativo globale è alle prese con una sfida senza precedenti. Secondo le ultimi analisi di Verisk, società specializzata nella valutazione dei rischi, a fine anno il conto da pagare dall’industria assicurativa ai danni delle catastrofi naturali dovrebbe raggiungere la cifra di 133 miliardi di dollari.

Il dato è riportato all’interno del “Global Modeled Catastrophe Losses Report 2023di Verisk che evidenzia la preoccupante tendenza all’aumento delle perdite per gli assicuratori negli ultimi dieci anni.

Bill Churney, presidente dell’area “extreme event solution” di Verisk, attribuisce questo allarmante incremento a diversi fattori, a partire dal maggior valore dei beni assicurati esposti ai rischi catastrofali. Sono ad esempio molti gli immobili edificati in aree ad alto rischio e a questo si aggiunge l’aumento dei costi dei materiali di sostituzione dovuti all’inflazione.

Sebbene il climate change venga spesso citato tra i fattori determinanti, Churney osserva che siano proprio il crescente numero di immobili esposti al rischio e gli alti costi dei materiali edilizi a esercitare un impatto più immediato.

Inoltre, si è evoluta la natura dei rischi. Se tradizionalmente sono sempre stati gli uragani e i terremoti gli eventi naturali maggiormente temuti, ora fenomeni come le inondazioni, i forti temporali e gli incendi rappresentano una parte significativa dei danni annuali, a causa della loro maggiore frequenza e del maggior valore degli immobili a rischio.

In questa edizione del report gli esperti di Verisk sostengono che nel corso del 2023 i forti temporali rappresentano quasi il 40% della Global Average Annual Loss (AAL) complessiva. In particolare, sono gli Stati Uniti a supportare il peso maggiore delle perdite annuali, con un’incidenza del 21% sul totale.

L’analisi di Verisk sottolinea anche una criticità conosciuta da tempo: il divario di protezione su scala globale.

Il report stima che le perdite economiche complessive dovute a catastrofi naturali potrebbero superare l’incredibile cifra di 400 miliardi di dollari.

L’enorme divario tra il valore dei danni economici complessivi e quelli assicurati evidenzia l’enorme sfida da affrontare.

Se il Nord America assicura circa il 51% delle perdite economiche, l’Asia è coperta solamente per il 12% dei danni complessivi, riflettendo la bassa penetrazione assicurativa.

In risposta a queste sfide, Bill Churney sostiene che l’uso continuativo della modellazione probabilistica delle catastrofi possa aiutare a comprendere il rischio in modo completo. Esorta quindi i ri/assicuratori a utilizzare questi modelli, insieme ai dati aggiornati sull’esposizione ai rischi, in modo da contestualizzare le perdite recenti.