Indagine senza meta fra luoghi d’arte

Dall’inviato speciale Ugo Ottavian

ATTENTI AL LADRO

Che siano Chiese, depositi specializzati, i caveau delle banche o delle case d’asta, siano i Musei od anche i siti archeologici, finanche le ville private, o ex tempore di pittura, nessuno resta illeso dai furti d’arte che di anno in anno fanno sparire dall’intimo godimento dell’animo oltre 50.000 opere d’arte. Lo scopo? Trafugarle per guadagnarci. Un ricettatore, un appassionato disposto a pagare si trova sempre. Tanto si sa che nonostante i titoloni sui giornali, il numero delle cose ritrovate, non supera nemmeno il 10% di quelle rubate.

Squadre di ladri armati, ladri travestiti da poliziotti o finti gentiluomini che si fingono facoltosi commercianti, nulla manca alla fantasia di questi moderni Arsenio Lupin, che con estrema maestria riescono a perpetrare furti anche dove mai si sarebbe pensato.

Ma per fortuna i poliziotti quelli veri, intanto crescono in mezzi e competenze. Nato nel 1969 il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) è la più vecchia forza di polizia esistente al mondo dedicata alla tutela del patrimonio culturale e storico-artistico. E la dimostrazione della loro crescita nel contrasto al fenomeno può essere confermata da fatti di sicuro rilievo, come quello del recupero nel marzo dello scorso anno, quando il TPC riusciva, a sequestrare un volume con scritture autografe del poeta Gabriele D’Annunzio del 1895, che era stato rubato ancora nel 2019.

Un’altra operazione di rilievo dei Carabinieri del TPC è stata quella del recupero del dipinto della pittrice romana Artemisia Gentileschi, intitolato “Caritas Romana”, della prima metà del 1600. Il tentativo di trafugare l’opera per venderla all’estero, era riuscito ed i due ladri erano quasi in procinto di realizzare il loro piano. Quando si sono trovati nella rete tesa dal TPC e sono stati costretti a riconsegnare il maltolto, hanno anche ricevuto una denuncia per esportazione illecita di opere d’arte e truffa.

LE CONTROMISURE

Fondato nel 1969, ancor prima della Convenzione dell’UNESCO, il Comando Carabinieri TPC è la più antica forza di polizia al mondo che protegge il patrimonio artistico-culturale della nazione Italia. L’archivio delle opere rubate conservato nella banca dati dei Carabinieri del nucleo di Tutela del Patrimonio Culturale, conta oltre 1,2 milioni di pezzi ed è il più grande al mondo in questo campo.

Da questi dati possiamo imparare delle cose, avere delle indicazioni per come muoverci.

E partiamo dalle manifestazioni d’arte più numericamente rilevanti che di anno in anno interessano il territorio nazionale, che sono le ex tempore e le esposizioni di pittura.

All’interno di queste manifestazioni, ma frequentemente ormai vi è l’interesse degli organizzatori, al fine di promuovere la manifestazione in sé, ovvero qualche artista emergente, ad avere una maggiore visibilità nei media. Gli organizzatori la ottengono solitamente, impostando il loro battage pubblicitario sul fatto che sarà presente all’inaugurazione della manifestazione un nome noto del mondo dell’arte, oppure un’opera famosa, meglio se è stata oggetto dii qualche diatriba o polemica sui giornali. Qualche caso ad esemplificare per tutti come opere quali “La bambina con il palloncino” di Banksy, o The Floating Piers (Pontili galleggianti) che è stata un’installazione di land art degli artisti Christo e Jeanne-Claude sul lago d’Iseo, possano essere di sicuro richiamo per il pubblico, proprio in concomitanza con la manifestazione artistica promossa dall’ente o dall’associazione culturale che mira ad elevare i propri artisti durante la manifestazione.

Ma i nomi altisonanti possono essere ingombranti e allora la cosa può svolgersi in maniera blindata.

Le precauzioni consigliate in questi casi dai TPC, tendono a pareggiare per furbizia ed estro proprio quelle dei ladri. Non è infrequente il caso infatti, che anche per opere così metropolitane come quelle di Banksy, vengano esposte copie di nessun valore, che sistemi di sicurezza invisibili come pulci, microfoni o telecamere, droni, siano mimeticamente e strategicamente nascosti su persone o cose o volino sopra i luoghi delle mostre. Lo scopo è sempre lo stesso, beccare in flagranza il truffaldino individuo che intenda appropriarsi dei pezzi migliori della collezione.

Fatalità l’imprevisto continua a colpire.

IL FATTO

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