Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Dopo che, ieri mattina, Unipol ha confermato le indiscrezioni di Repubblica sulla richiesta avanzata alla Bce per salire a ridosso del 20% della Popolare di Sondrio (rispetto al 9,5% attuale), gli analisti hanno visto impennarsi la probabilità di una nuova aggregazione bancaria in Italia che metta insieme l’istituto valtellinese e Popolare dell’Emilia Romagna. Unipol, del resto, controlla già anche il 19,9% di Bper e i due istituti, oltre ad avere lo stesso partner bancassicurativo, hanno gli stessi alleati nell’asset management e nel leasing, fanno notare gli analisti. «La probabilità di questo scenario è sempre stata alta. Con Unipol al 20% salgono ulteriormente, anche se la tempistica sarà dettata dal processo di ristrutturazione di Bper», hanno commentato da Mediobanca. Mentre a Piazza Affari il titolo della Banca Popolare di Sondrio era arrivato in mattina a salire di oltre l’8,5%, per chiudere a 4,33 euro (+1,5%) con Bper in frenata del 3,6%, a 2,6 euro. A risentire pesantemente delle notizie è stata però Mps, che ha perso il 5,6% a 2,3 euro, vedendo allontanarsi lo scenario di una fusione in Bper.
Il titolo Mediobanca apre volatile, mercoledì 6 settembre, parte in rosso per poi girare positivo a metà mattinata (+0,3% a 12,21 euro). La storica merchant bank milanese sta collocando sul mercato un bond da 500 milioni di euro.  Nel contempo, oggi MF-Milano Finanza ha scritto che attorno al rinnovo del board dell’istituto di credito sono tornati forti i confronti. Il socio di riferimento Delfin, infatti, che detiene poco meno del 20% delle quote, vuole che dieci dei 15 componenti del nuovo cda che sarà nominato a fine ottobre siano nuovi. La banca è guidata dall’ad Alberto Nagel e vede come presidente Renato Pagliaro.
  • Lo scontro sul cda sostiene Mediobanca in borsa
L’affondo di Delfin con la richiesta di un profondo rinnovo nel consiglio d’amministrazione di Mediobanca gioca anche d’anticipo sui tempi, che potrebbero farsi lunghi, dell’approvazione del ddl Capitali. Per i casi del calendario, infatti, l’iter parlamentare del disegno di legge per rafforzare la competitività di Borsa Italiana intreccia la partita sul vertice di Piazzetta Cuccia.
«In linea con i mesi precedenti, la raccolta si è concentrata prevalentemente sulle soluzioni a reddito fisso», cioè i fondi obbligazionari. Così Alessandro Melzi d’Eril, amministratore delegato di Anima, ha commentato gli afflussi mensili registrati ad agosto dalla società di gestione, positivi per 256 milioni di euro escluse le deleghe assicurative di Ramo I (polizze Vita). In totale da inizio anno Anima ha raccolto 577 milioni. Nell’intero 2022 c’erano stati afflussi per 1,6 miliardi.Nel mese di agosto, in controtendenza rispetto al resto dell’anno, i fondi hanno portato soltanto 9 milioni, mentre le gestioni patrimoniali sono state positive per 247 milioni. Da inizio 2023 la situazione è rovesciata: fondi aperti positivi per quasi 700 milioni, gestioni in rosso di 114.
Mutuionline segnala che in seguito alla stretta Bce è aumentata la durata media dei prestiti per spalmare il finanziamento su più anni e abbassare la rata.
  • Zurich Bank
Lancia Talent NextGen, progetto biennale per formare i Consulenti Finanziari del futuro. I talenti selezionati seguiranno il percorso per sostenere l’esame di abilitazione Ocf

L’Italia affila le armi in vista di un possibile ritorno della politica del rigore in Europa. Nasce un super comitato tra le principali autorità finanziarie del paese per vegliare sui rischi sistemici, definire indicatori per il loro monitoraggio, condividere informazioni e dati, indirizzare raccomandazioni e persino formulare segnalazioni a parlamento, governo ed altri enti pubblici su eventuali atti normativi da adottare. Di più: la nuova task force potrà anche segnalare in via pubblica o riservata al governo l’insorgere di eventuali rischi sistemici. Questa sorta di direttorio economico-finanziario, le cui riunioni più delicate saranno coperte da segreto d’ufficio e in cui i singoli componenti non potranno opporsi al segreto reclamato dagli altri enti partecipanti, sembra avere l’obiettivo di un arrocco; cioè, di anticipare o scardinare sul nascere eventuali operazioni speculative a danno della stabilità del paese.
La conclusione imminente della parentesi 110% mostra le sue conseguenze. Nel mese appena concluso di agosto, complici anche le ferie, sono state presentate il 30% in meno di asseverazioni relative ad interventi edilizi agevolabili con la detrazione per efficientamento energetico e sismico rispetto a luglio del 2023. A trainare la richiesta di Superbonus sono i condomini, che da soli hanno avviato l’80% del totale dei nuovi interventi di agosto. Minime le asseverazioni da parte delle unità funzionalmente indipendenti, che ne hanno presentate solo 162. È questo quanto risulta dai dati diffusi ieri dall’Enea (Agenzia nazionale efficienza energetica) e illustrati all’interno del bollettino sul Superbonus relativo al mese di agosto 2023, che offrono un segno della minore attrattività del bonus, la cui aliquota, al netto di eventuali proroghe, si ridurrà al 70% dal 31 dicembre 2023 per i condomini, mentre dalla stessa data le porte della maxi agevolazione si chiuderanno del tutto per le villette.
Spetta al datore risarcire il dipendente danneggiato dal cibo che ha mangiato a mensa. E ciò benché il servizio di ristorazione sia stato esternalizzato: l’azienda conserva comunque il potere di svolgere controlli a campione sull’operato dell’appaltatore, considerato anche che mette a disposizione le cucine a chi prepara i pasti. Né si può escludere il risarcimento sul rilievo che il lavoratore non avrebbe provato il danno subito con accertamenti medici strumentali come la radiografia: i criteri dettati dall’articolo 139 del codice delle assicurazioni private costituiscono una previsione eccezionale per gli incidenti stradali che non può essere applicata in via analogica ad altre fattispecie. È quanto emerge dall’ordinanza 25922/23, pubblicata il 5 settembre dalla terza sezione civile della Cassazione.

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Unipol dà il via al risiko bancario: il gruppo presieduto da Carlo Cimbri ha chiesto a Bce e Bankitalia il via libera per salire a ridosso del 20% della Popolare di Sondrio, di cui già possiede il 9,5%. Se le autorità di vigilanza daranno l’ok, Unipol staccherà, sulla carta, un assegno da poco meno di 200 milioni ai prezzi di Borsa. Dipenderà da Unipol se comprare subito tutto il 10%, oppure acquistare in più tranche dopo il semaforo verde Bce atteso a fine settembre. A giudicare dalle reazioni sui titoli, gli azionisti di Popolare di Sondrio, che hanno visto l’azione toccare il 9,1% per poi ritracciare a +1,5%, sembrano credere a una sinergia con Bper, l’altro istituto partecipato sempre con circa il 20% dal gruppo assicurativo bolognese. La ex popolare di Modena invece ha chiuso a -3,6%, scontando il giudizio degli investitori che invece la vedono aggregata con Sondrio.

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Unipol conferma le voci della vigilia sulla richiesta di salire al 19,99% in Banca Popolare di Sondrio. Il mercato rinforca gli occhiali del risiko e specula sulla prossima “preda” di Bper, ma vende Mps che perde un potenziale compratore.