Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

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La vittima dell’incidente stradale che resta sfigurata per sempre subisce un danno non patrimoniale di particolare gravità che ha riflessi a livello interiore e sul piano relazionale. E dunque la liquidazione aggiuntiva deve tendere al massimo previsto dalle tabelle, pari al 50 per cento: non foss’altro perché il danneggiato quando si guarda allo specchio non si riconosce più, dopo aver subito tre operazioni chirurgiche maxillo-facciali, con tanto di mezzi di sintesi, e vari interventi odontoiatrici; decisiva in proposito risulta la consulenza tecnica d’ufficio, laddove la fisionomia della persona è fondamentale nelle relazioni con il prossimo. Così stabilisce la Cassazione nell’ordinanza 25138/23, pubblicata il 23 agosto dalla terza sezione civile.
Novantacinque miliardi di euro, pari a mezzo punto percentuale del Pil italiano. O anche al valore cumulato di tre leggi finanziarie. A tanto ammonta il costo economico dell’ondata di caldo che si è abbattuta sull’Italia nel corso delle ultime settimane. A fare i conti e lanciare l’allarme sono stati gli esperti di Allianz, che hanno legato gli effetti del cambiamento climatico all’impatto generato sul prodotto interno lordo delle principali economie al mondo. Si scopre così che le giornate con temperature superiori ai 32 gradi centigradi hanno determinato un impatto sul Pil della Cina addirittura dell’1,3%, che scende all’1% nel caso della Spagna, per portarsi allo 0,9% in Grecia, 0,5% in Italia, 0,3% negli Stati Uniti e appena lo 0,1% in Francia. «Il cambiamento climatico aumenterà la frequenza e l’intensità dei fenomeni di caldo estremo, rendendo le ondate di calore, siccità e incendi la “nuova normalità”», hanno avvertito gli esperti di Allianz.
Monitorare l’andamento di El Niño per definire i budget delle imprese e limitare la propria impronta ambientale. È la tesi sostenuta da Albertine Pegrum-Haram, senior associate Investimento responsabile di Columbia Threadneedle Investments, secondo cui l’evoluzione climatica legata al verificarsi di temperature superficiali del mare insolitamente calde nell’Oceano Pacifico (fenomeno noto come El Niño), rappresenta un elemento critico fondamentale nella gestione aziendale. Secondo l’esperto, infatti, i cicli associati a El Niño sono correlati a pressioni inflazionistiche maggiori, in quanto un cambio climatico può generare effetti su raccolti, agricoltura ed energia elettrica. «Uno studio del 2015 condotto dal Fondo monetario internazionale ha mostrato che le temperatura più elevate e la siccità innescate da un ciclo di El Niño generano un aumento dei prezzi delle materie prime non combustibili (+5.9%) e del greggio (+13.9%) nei primi 4 mesi successivi al fenomeno», ha spiegato Pegrum-Haram.
Cartellino giallo (anziché sanzione pecuniaria) per le violazioni privacy delle piccole organizzazioni, pubbliche o private. Ma pmi e mini-enti pubblici devono adoperarsi per rimediare ai danni e collaborare con il Garante. È quanto discende dalle ultime pronunce del Garante per la protezione dei dati personali, tra cui il provvedimento n. 288 del 6 luglio 2023, nel quale vengono elencate le condizioni alle quali si può evitare (almeno una prima volta) di dovere pagare un’ammenda. Si tratta di indicazioni rilevanti, considerato che il regolamento quadro Ue sulla privacy n. 2016/679 (Gdpr) non scende a questo livello di dettaglio. Eppure, i meccanismi di funzionamento delle sanzioni privacy sono un tema cruciale, visto che tutti gli adempimenti previsti dal Gdpr sono assistiti da una sanzione in caso di violazione.
No alla responsabilità penale del professionista basata su mere presunzioni: è quanto emerge dalla sentenza della Cassazione n. 35133 del 21 agosto scorso, con cui la terza sezione penale, in un caso di indebita compensazione dell’Iva, ha affermato che il commercialista che abbia inviato i modelli f24 risponde del reato in concorso con il contribuente solo se si prova la sua consapevolezza della inesistenza dei crediti. Dunque, la sentenza riaccende i riflettori su uno dei temi più controversi dell’ambito penal-tributario, ovvero l’individuazione dei presupposti in presenza dei quali i consulenti fiscali possono essere chiamati a rispondere, sul piano penale, unitamente ai loro clienti, degli illeciti da questi commessi.

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Un faro di luce sulla mezza curva. Il treno che si palesa, sfrecciando da Chivasso, nel punto della svolta che precede il rettilineo dove inizia la stazione. Sarebbero passati soltanto quattro secondi, la notte del 30 agosto, dall’istante in cui il treno merci compare all’orizzonte al momento in cui travolge i cinque operai. Loro erano di spalle. Non lo hanno visto né sentito. La procura ha dato anche ordine alla pg di verificare, in generale, tutte le procedure di sicurezza e i sistemi di protezione della linea ferroviaria. Pare certo che quella notte non abbia funzionato il cosiddetto “circuito di binario”.

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Cosa sono sei mesi per un Fondo pensione proiettato su una durata di 35-40 anni? Poco più che nulla. Eppure i primi sei mesi del 2023, con i mercati azionari che sono andati bene un po’ ovunque nel mondo sono stati in grado di incidere in modo inaspettato sui rendimenti a 10 anni. Mentre il pur lieve rallentamento dell’inflazione ha un po’ ridimensionato il rendimento del Tfr. A vincere sono stati i fondi pensione azionari, primi beneficiari del boom dei mercati. E, a cascata, tutti quelli con maggiore o minore contenuto di azioni come i bilanciati e gli obbligazionari misti.
Il sorpasso non è ancora avvenuto, ma la preferenza degli italiani per il contante sembra avere i giorni contati, considerato che negli ultimi anni il ricorso ai pagamenti elettronici è diventato sempre più comune. Complice una serie di fattori: dalla pandemia, che ha accelerato l’avanzata del digitale a più livelli, alla spinta data dalle nuove generazioni che sono più propense all’utilizzo di app, wallet, carte di debito e di credito anche per le microtransazioni effettuate nei negozi fisici; dall’evoluzione tecnologica, che sta favorendo lo sviluppo di metodi di pagamento sempre più innovativi, rapidi e semplici, alle iniziative adottate a livello istituzionale per limitare l’uso del contante.

Pubblichiamo un nuovo contributo degli editorialisti di VoxEu.org — un portale collegato al Centre for economic policy research — fondato nel giugno del 2007, per promuovere analisi politiche basate sulla ricerca e commenti da parte di importanti economisti. Tutta l’attività economica comporta un certo rischio. Dalla crisi finanziaria del 2008, i supervisori bancari sottopongono sempre più spesso le banche a delle prove di stress, per scoprire quanto resilienti siano in caso di eventi negativi. Queste prove simulano un evento di crisi per stimare l’impatto sugli attivi e passivi di una banca e, in definitiva, sulla sua solvibilità. Gli istituti che falliscono spesso sono incaricati di assumere meno rischi e/o di impegnarsi a rafforzare il proprio bilancio. Per valutare i pericoli potenziali, i metodi tradizionali di valutazione del rischio finanziario suppongono che il futuro sarà simile al passato. Ma gli ultimi anni hanno reso sempre più chiaro che questo non può essere il caso quando il rischio è dovuto ai cambiamenti climatici. È infatti probabile che questi portino a cambiamenti senza precedenti in un’ampia gamma di regioni e settori economici, nel corso di un lungo periodo di tempo. Quindi una banca che supera le prove di stress tradizionali potrebbe comunque essere a rischio dai cambiamenti climatici, e i supervisori (e le banche stesse) devono sottoporre anche questi rischi a prova di stress.
Ormai gli economisti parlano di un vero e proprio choc da El Niño. Secondo lo studio tra i paesi che soffrono di più, soprattutto per l’industria del «food», c’è la super riemergente India, che con una popolazione ipertrofica superiore al miliardo e mezzo non può permettersi di avere tensioni sul riso e il grano: gli effetti indiretti sul paniere «food» sono stimati tra lo 0,5 e l’1% dell’inflazione indiana. Tra gli altri importanti Paesi che risentono anche a livello di crescita del Pil dello shock vanno annoverati Giappone, Australia, Indonesia, Nuova Zelanda, Cile e Sud Africa. Come sempre c’è un paradosso anche negli effetti esogeni della corrente pacifica: Stati Uniti ed Europa, secondo gli economisti, possono contare su un effetto di rimbalzo positivo legato alla maggiore domanda di beni che si scarica sui propri mercati. Dunque in particolare per l’Europa il ciclo in passato è stato positivo. Ma è la prima volta che il fenomeno di El Niño coincide con una guerra interna che coinvolge proprio i maggiori produttori di grano. Per gli economisti si tratterà dunque di un quadro nuovo con un incrocio di tensioni il cui risultato è tutto da scoprire.

L’autunno è tempo di legge di bilancio e la spesa previdenziale è il piatto forte della spesa pubblica italiana. Nel 2022, la spesa previdenziale ammontava a 296,5 miliardi di euro, il 15,7% del Pil. Anche i problemi che si discutono in autunno sono ricorrenti: pensioni minime, età di pensionamento, contenimento della spesa previdenziale. Con l’aggiunta, dallo scorso anno, del tema dell’aggiustamento delle pensioni all’inflazione. Esiste una soluzione duratura a questi problemi che consenta al sistema previdenziale di non essere chiamato in ballo ogni anno? In fondo, di riforme strutturali ne abbiamo avute già un bel numero: Amato 1992, Dini 1995, Maroni 2004, Berlusconi 2009, Fornero 2011.