La Paramount ha ricevuto un risarcimento di circa 71 milioni di dollari che chiude la controversia aperta con Chubb, in riferimento ai ritardi, causati dal Covid, nella produzione del film “Mission Impossible 7”.

La notizia dell’avvenuto accordo era stata data nel luglio del 2022, senza entrare nei dettagli. Negli ultimi giorni, diversi media hanno riferito che la Federal Insurance Co., unit di Chubb, ha pagato alla Paramount circa 71 milioni di dollari.

La Paramount aveva sottoscritto una copertura da oltre 100 milioni di dollari per singolo evento, che non conteneva alcuna esclusione legata al virus, secondo la denuncia della Paramount Pictures Corp. v. Federal Insurance Co., depositata presso la U.S. District Court degli Stati Uniti a Los Angeles nell’agosto 2021.

La Paramount si era rivolta alla Corte in quanto la compagnia non aveva corrisposto la cifra dovuta per compensare le continue pause alla lavorazione del film imposte dalle autorità sanitarie e dovute alla necessità di isolamento o guarigione dei componenti del cast positivi al Covid-19. Chubb aveva pagato solo 5 milioni, a fronte dei 100 dovuti in base al contratto stipulato. La posizione di Chubb era giustificata dal fatto che le sospensioni fossero dovute a imposizioni governative e quindi non soggette a tutela assicurativa, mentre la Paramount sosteneva invece che gli stop alla realizzazione del film fossero necessari per tutelare il cast, che in diverse occasioni aveva contratto il Coronavirus. Il primo stop alla lavorazione del film era avvenuto a Venezia a febbraio del 2020, poi a marzo 2020 a Roma e anche ottobre 2020, sempre in Italia, quando una dozzina di membri della troupe era risultata positiva. Un quarto stop a Venezia, qualche settimana dopo e un altro a Londra, nel febbraio del 2021, sempre per problemi di Covid. Un sesto stop ad Abu Dhabi e anche un settimo a giugno 2021, quando sia Tom Cruise che Christopher McQuarrie avevano contratto il Covid-19.