CANDE, LA CLASS ACTION SULL’EDILIZIA, CHIEDE UN MAGGIORE COINVOLGIMENTO DI CDP E MCC
di Andrea Pira
Ammontano ad appena 425 milioni i crediti fiscali generati dal solo Superbonus 110% ceduti dalle banche a terzi. La cifra copre una cospicua parte dei circa 700 milioni di crediti ottenuti attraverso i diversi bonus edilizi ceduti dagli istituti (appena il 2,39% di quanto acquistato dalle banche stesse). Il numero emerge dalla relazione predisposta dalla commissione bicamerale d’inchiesta sul sistema bancario, presieduta da Carla Ruocco, di cui MF-Milano Finanza, ha dato conto ieri.

Il dato dai 425 milioni va raffrontato con i circa 13 miliardi accettati dagli istituti e legati al solo 110%, la misura varata dal governo Conte per favorire l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare italiano, criticata dal governo Draghi per costi ed effetti distorsivi sul mercato, che finora ha portato a detrazioni ammesse per oltre 47 miliardi di euro. Per sbloccare il mercato, inceppato da una stratificazione normativa pensata per frenare le frodi connesse più ad altre tipologie di bonus edilizi che al 110%, nel decreto Aiuti bis, approvato in via definitiva ieri al Senato, è stata prevista la modifica al regime di responsabilità per i cessionari dei crediti fiscali generati dai bonus, prevista ora in caso di dolo o colpa grave. Cande, la Class Action Nazionale dell’Edilizia chiede invece un maggior coinvolgimento d Poste e di Cdp, nonché di Medio Credito Centrale, come garante dei prestiti alle imprese, ponendo a copertura i crediti di imposta che le imprese hanno accumulato in questi mesi nei loro cassetti fiscali.

Il decreto da 17 miliardi per sostenere famiglie e imprese contro il caro energia prevede tra le altre norme la proroga dello smart working agevolato per tutti fino al 31 dicembre e del lavoro agile per i lavoratori fragili e per i genitori di figli con meno di 14 anni. La dotazione del bonus trasporti passa da 79 milioni di euro a 180 milioni e il bonus tv sale da 30 a 50 euro. Previste anche l’innalzamento a mille euro del limite per impignorabilità delle pensioni e l’autorizzazione ad Amco a costituire uno o più patrimoni destinati con cui acquisire e gestire crediti garantiti dallo Stato.

Inoltre con il primo passaggio in Senato è stato deciso che per l’installazione di vetrate panoramiche amovibili e trasparenti (le “Vepa”) l’intervento diventa in edilizia libera, ossia non serviranno permessi. «Un grande risultato per il settore, per le possibilità di riqualificazione del patrimonio edilizio e per il risparmio energetico», commenta il presidente di Assovepa, Vito Chirenti. (riproduzione riservata)
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