di Andrea Pira
Non si ferma la corsa del Superbonus 110%. A fine agosto le detrazioni previste a fronte di un totale di 243mila asseverazioni ammontavano a oltre 47,3 miliardi di euro. Gli ultimi dati certificati dall’Enea continuano quindi a registrare l’aumento degli investimenti e della spesa per la strumento pensato per riqualificare il patrimonio immobiliare italiano e rilanciare il settore delle costruzioni. Rispetto a fine luglio l’onere a carico dello Stato per le detrazioni è aumentato di altri 3,6 miliardi. Al 31 agosto gli investimenti ammessi hanno invece superato quota 43 miliardi, dai poco più di 39 miliardi del mese precedente.

Dalle tabelle emerge un aumento delle asseverazioni per i cantieri condominiali, salite da 33.318 a 35.321. La spesa media si è attestata a 584.850 euro e il totale degli interventi condominiali ha superato 20,6 miliardi con il 66,9% degli interventi realizzati. Intanto l’ammontare toccato delle detrazioni rilancia il tema del finanziamento della misura. Come ricordato da Italia Oggi, su elaborazione della Fondazione Openpolis, l’importo complessivo delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) destinata all’efficienza energetica e la sicurezza degli edifici è di 0,31 miliardi di euro, di cui 18,51 miliardi solo per rifinanziare il superbonus, ossia 13,95 provenienti dal Pnrr e 4,56 dal fondo complementare). C’è pertanto il concreto il rischio che i fondi stanziati non siano sufficienti per soddisfare tutte le domande dei richiedenti, tant’è che già da mesi si parla della necessità di rifinanziare il provvedimento che, come ricordato, non è a plafond.La misura è anche tema di campagna elettorale in vista delle politiche del 25 settembre. Il Movimento Cinque Stelle, strenuo difensore della misura, intende rendere strutturale, su una base di 10 anni, il meccanismo per favorire l’efficientamento energetico del patrimonio immobiliare italiano, estendendolo anche agli investimenti in transizione verde e rinnovabili delle imprese. In più intendono stabilizzare il sistema di cessione dei crediti d’imposta. Per replicare in qualche modo il sistema del Superbonus è anche il Partito democratico che nel programma mette una riforma fiscale verde per promuovere gli investimenti delle imprese e delle famiglie in transizione ambientale, attraverso la revisione e la stabilizzazione degli incentivi per la rigenerazione energetica e sismica degli edifici e l’estensione del piano “Transizione 4.0” agli investimenti green delle aziende. Quanto alla Lega propone le rimozione del vincolo dello Stato di avanzamento dei lavori a settembre per le villette e interventi possibili anche nel 2023 per le prime case e per le abitazioni a basse classe energetica, ma con un décalage dell’incentivo. riproduzione riservata)
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