IL PRIVATE EQUITY, GIÀ IN PISTA PER BANCA PROFILO, STUDIA IL DOSSIER ASSICURATIVO
di Anna Messia
Si preannuncia un nuovo cambio di azionista per Ariscom, la compagnia assicurativa specializzata nell’offerta alle piccole e medie imprese. Fondato nel 2007 da nomi altisonanti come, fra gli altri, Pellegrino Capaldo, la famiglia Impronta, fondatrice negli anni Settanta della società di brokeraggio Marine & Aviations e Biagio Agnes, che è stato il primo presidente Ariscom, il gruppo era poi stato acquisito nel 2018 dagli statunitensi di Argo. Nuovi azionisti che avevano messo a punto un piano di crescita cambiando anche il nome della compagnia in Argo Global Assicurazioni. Un marchio che ora però è probabilmente destinato a mutare di nuovo visto che, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, gli attuari investitori avrebbero deciso di rimettere sul mercato la compagnia.

Un dossier destinato ad entrare nel vivo con l’Ivass, l’autorità di controllo del settore, che segue da vicino l’evoluzione e tra le società che avrebbero mostrato interesse, secondo quanto risulta a MF-Milano Finanza, ci sarebbe il fondo RiverRock european capital partners, fondato da Roland Berger e guidato da Michel Péretié, ex ceo della divisione Corporate and investment banking di Société Générale nonché ex chairman e ceo di Bear Stearns in Europa. Più volte il fondo, già attivo in Italia, specie nel comparto del private debt, ha guardato con interesse alla crescita nel mercato italiano. L’ultima mossa di peso ha riguardato in particolare l’offerta messa a punto per tentare di rilevare il 30% di Banca Profilo. Più in particolare, il fondo si era fatto avanti per rilevare dalla controllante Arepo Bp una quota vicina al 30% dell’istituto di via Cerva e la partita potrebbe non essere ancora archiviata. Anzi. Qualora andassero in porto sia l’operazione Banca Profilo sia l’acquisizione di Argo Global Assicurazioni si potrebbero immaginare sinergie di crescita bancassicurativa tra le due società. Scenari per ora decisamente prematuri. Si vedrà. Intanto, come detto, a scaldarsi è la partita intorno alla ex Ariscom guidata in Italia da David Mancazzo, con la compagnia che già da tempo sembra prepararsi al passaggio di mano, con un primo tentativo che sembra essere sfumato. «La raccolta premi dell’esercizio corrente ammonta a 3,214 milioni di euro, rispetto alla raccolta dell’esercizio precedente di 11,221 milioni e presenta una diminuzione del 71,4%», si legge nel bilancio 2021 di Argo Global dove si specifica che «un elemento caratterizzante l’evoluzione della raccolta premi è stata la decisione di ridurre temporaneamente, sul finire dell’anno 2020, l’attività di raccolta premi che ha ridotto sensibilmente la sottoscrizione di nuovi rischi, in coerenza con le linee strategiche fornite dal gruppo di appartenenza e con gli accordi di interim management concordati con il potenziale acquirente». In pratica l’intenzione è di non assumere nuovi affari in vista della cessione che potrebbe essere prossima, come si legge ancora nello stesso bilancio. «Dopo il mancato completamento della cessione delle relative quote azionarie, la compagnia ha mantenuto su indicazione del gruppo la posizione di run-off in vista di ulteriori trattative riguardanti la cessione del business», con un Solvency Ratio che a fine 2021 era in territorio di sicurezza, pari al 142,9%, ovvero 1,4 volte il minimo. (riproduzione riservata)
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