di Teresa Campo
Rate un po’ più alte, spostamento della domanda verso i mutui indicizzati, ma minor divario tra tasso fisso e variabile con cap. Sono gli effetti sui mutui casa del +0,75% sui tassi di interesse deciso dalla Bce secondo l’Osservatorio MutuiSupermarket.it, motore di ricerca e comparazione gestito da FairOne (1 miliardo di euro di prestiti casa intermediati nel 2021). A pagare lo scotto maggiore è chi deve ancora accendere un mutuo, mentre tra chi l’ha già, solo chi ha optato per il variabile (anche con cap) vedrà lievitare la rata del mutuo. Basta pensare che l’Euribor, indicatore direttamente influenzato dall’aumento del costo del denaro e a cui sono appunto legati i mutui indicizzati, ad agosto ha registrato una media dello 0,39%, per lievitare rapidamente a settembre fino allo 0,84% (Euribor 3 mesi). Valori inferiori ma con dinamiche analoghe per l’Euribor 1 mese, passato dallo 0,8-0,10% di fine agosto all’attuale 0,38%. Più ondivago il cammino dell’Irs (cui sono ancorati i mutui a tasso fisso), salito molto ad aprile e a giugno, fino al 2,5-2,6% sulla durata a 20 anni, salvo ripiegare fino all’1,7-1,8% a luglio e tornare al 2,4-2,5% negli ultimi giorni. Cosa comporta sui tassi? In realtà fin dai primi di settembre le banche avevano ricalibrato l’offerta rileva l’Osservatorio MutuiSupermarket.it: Bper Banca ha aumentato gli spread sui mutui a tasso variabile con cap fino a 30 punti base, Intesa Sanpaolo ha aumentato i tassi fissi di 20-30 punti base e di 25 punti base spread e cap dei mutui con cap. Quanto alla domanda, ad agosto in ripresa quella di mutui a tasso fisso (dal 50% al 58%), mentre il tasso variabile è salito dal 20% al 26%. Ha perso quota, invece, il tasso variabile con cap, sceso dal 28% al 14% a causa della sospensione dell’offerta di mutuo a tasso variabile con cap garantita dal fondo Consap per i giovani under 36 da parte di Intesa Sanpaolo in quanto, a causa dell’aumento dell’Euribor, il taeg del mutuo superava la soglia massima prevista dalla normativa (2,23%).

Con l’aumento dei tassi si è stabilizzato anche il gap tra mutui a tasso fisso e variabile, ora intorno a 28-30 centesimi. A oggi guardando ai migliori cinque mutui delle varie categorie (mutuo da 100 mila euro a 20 anni) la rata spazia da 646 a 685 euro per quelli a tasso variabile, da 759 a 775 euro per il tasso fisso e da 701 a 786 euro per il variabile con cap. (riproduzione riservata)
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