Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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Il Btp decennale verso il 4,5% piace sempre più agli investitori istituzionali, specialmente a quelli che, come gli assicuratori, hanno una storica predisposizione per portafogli in cui il reddito fisso gioca un ruolo preponderante. Un’evidenza che emerge dallo spaccato italiano dell’11° Global Insurance Report (Gir) di BlackRock: uno studio, consultato in anteprima da MF-Milano Finanza, condotto su 370 investitori assicurativi in 26 mercati, rappresentativi di circa 28 mila miliardi di dollari di asset in gestione.
L’aumento di capitale di Mps sarà la prima, delicata partita finanziaria a svolgersi dopo le elezioni politiche italiane. La banca senese si sta preparando all’operazione da 2,5 miliardi di euro e ieri ha raggruppato le azioni nel rapporto di cento a una: i soci hanno ricevuto ieri un nuovo titolo ogni cento posseduti. Un’iniziativa che ha riportato il prezzo da 0,30 a circa 30 euro per azione, anche se ieri il titolo, che non è stato scambiato, ha segnato un -34% per un valore di circa 20 euro.
La raccolta delle assicurazioni RcAuto continua a soffrire ma la crescita di polizze salute, responsabilità civile generali, credito e cauzione ha portato il dato del semestre al record storico di 20 miliardi. Secondo quanto emerso dai dati Ania, l’associazione delle compagnie di assicurazione presieduta da Maria Bianca Farina, Alla fine del secondo trimestre 2022 i premi totali del portafoglio diretto italiano nel settore danni erano pari in particolare a 20,4 miliardi, in aumento del 6,0% rispetto alla fine del II trimestre del 2021, quando il settore registrava una crescita del 3,2%. Si tratta della sesta variazione infrannuale positiva consecutiva che ha portato la raccolta premi a superare per la prima volta i 20 miliardi alla fine dei primi sei mesi dell’anno, osservano dall’associazione. Un aumento ascrivibile al settore Non-Auto che registra la variazione positiva più alta mai osservata (+11%); ancora in lieve diminuzione (-0,6%) i premi del settore Auto. Nel dettaglio, il ramo RcAuto ha registrato un’ulteriore riduzione dei premi del 2% mentre i premi del ramo corpi veicoli terrestri si sono incrementati del 4,4%.

Trionfo della carta, muore il contante. Più della metà dei consumatori preferisce pagare con il bancomat o la carta di credito (55%). Al contrario, sono una minoranza quelli che preferiscono i contanti (22%), mentre la restante parte è indifferente (24%). È quanto emerge dallo studio “Preferenze di pagamento dei consumatori nell’area dell’euro” pubblicato dalla Banca centrale europea. Il 94% della popolazione europea possiede comunque almeno una carta di pagamento (di debito o di credito), mentre la percentuale di europei che non ha accesso ad alcuna opzione di pagamento diversa dal contante è inferiore al 2%.
Il 94% delle società quotate in Italia riconosce l’importanza dei cambiamenti climatici.
Lo evidenzia lo studio «La disclosure climatica nelle società quotate italiane.

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  • Investimenti di famiglia, oltre 500 milioni sull’industria
Tante aziende ma anche tanto fintech. I risparmi degli imprenditori italiani convergono sempre più sull’economia reale. A dirlo è l’Osservatorio Family Office, promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano in collaborazione con il Centro di Family Business Management della Libera Università di Bolzano: dal 2016 a oggi i gestori di patrimoni italiani hanno registrato 94 investimenti, di cui 67 con un valore reso noto e dunque per la bellezza di oltre mezzo miliardo (532 milioni per l’esattezza). Denaro piovuto su imprese dell’information technology, portali, piattaforme, ma anche aziende di servizi finanziari nate tra 2011 e 2021 tra la Lombardia e il Veneto. Per altro i ritorni sugli investimenti nel 2021 sono stati infatti per la maggior parte al di sopra, o molto al di sopra, delle aspettative. Inoltre due terzi dei family office hanno aumentato dal 2020 al 2021 il peso del private equity nella propria asset allocation, anche se tutti hanno dichiarato di volerlo fare crescere nei prossimi 5 anni. Il fenomeno dei family office in Italia ha registrato un’evidente accelerazione dal 2000: circa 140 dei 214 attualmente censiti (di cui 7 operanti all’estero) sono stati fondati nell’ultimo ventennio, più di 70 solo dal 2011, e hanno sede

  • Ocse: il mondo perderà 2.800 miliardi a causa di guerra, inflazione e tassi
«La crescita globale rimarrà debole nella seconda metà del 2022 e rallenterà ancora nel 2023, con un aumento di poco meno del 3% quest’anno e del 2,2% il prossimo. Rispetto alle proiezioni fatte nel dicembre del 2021, prima della guerra in Ucraina, la produzione globale nel 2023 potrebbe essere più bassa di circa 2.800 miliardi di dollari», pari a oltre il 2% del Pil (a parità di potere d’acquisto a prezzi del 2015). Le nuove stime Ocse, rilasciate ieri, fotografano le conseguenze economiche della guerra scatenata da Mosca, combinate con l’impennata dei prezzi e con la stretta delle Banche centrali. «Guerra, alti prezzi dell’energia e dei generi alimentari, politica Zero Covid della Cina freneranno la crescita, mentre l’inflazione sarà più alta e persistente», ha detto ieri il segretario generale dell’Ocse Mathias Cormann. Tra i Paesi più penalizzati c’è la Germania, che l’anno prossimo si prepara a una contrazione del Pil dello 0,7% (con un netto taglio rispetto alle stime di giugno, quando era prevista una crescita dell’1,7%), dopo la crescita dell’1,2% nel 2022. Va meglio all’Italia: la crescita prevista dall’Ocse per il 2022 è ancora un solido 3,4%, che crolla però allo 0,4% nel 2023 (in linea con le indicazioni del Governo nella Nadef).

Handelsblatt

 

  • Gli assicuratori vita hanno sbagliato i calcoli e vogliono sbarazzarsi di milioni di clienti
L’insoddisfazione è alta tra i clienti dell’assicuratore vita Proxalto. “Mai più. Mesi di rincorsa al mio denaro”, scrive l’utente Jassi Rex sul portale di recensioni Trustpilot. L’assicuratore Proxalto, che ha rilevato più di tre milioni di polizze vita da Generali nel 2019, sta affrontando forti critiche online. Proxalto promette ora di chiudere tutti i casi nel più breve tempo possibile. Questo risolverà i problemi? Da alcuni anni gli assicuratori vita vendono ad altre compagnie le vecchie polizze che non sono più redditizie per loro. Questo può essere un buon affare per l’una o l’altra compagnia assicurativa, ma per molti clienti interessati rappresenta una seccatura. Gli assicuratori vita stanno vendendo sempre più vecchi contratti a società come Proxalto.