Selezione di notizie assicurative da quotidiani nazionali ed internazionali

 

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La Germania, con oltre 14,5 milioni di euro di premi e 13 milioni di clienti, è il secondo mercato di riferimento per Generali Assicurazioni, subito dopo l’Italia, e dal 1° settembre a guidarla è un nuovo country manager. Si tratta di Stefan Lehmann, 49 anni, che lavora per Generali in Germania dal 2004.
Ragaini (Aipb): serve introdurre un’aliquota che cali fino al 12,5% in funzione della durata dell’investimento. E che sia addirittura azzerabile dopo un periodo molto lungo (15 anni)
I dati pubblicati di recente dalla Banca d’Italia relativi alla bilancia dei pagamenti e all’andamento dei movimenti di capitale a giugno riportano l’attenzione al tema degli investimenti di lungo periodo in Italia, sia finanziari sia reali.
Il fattore prezzi, più dei volumi, spinge a doppia cifra l’export italiano. Nel 2022 le esportazioni Made in Italy cresceranno del 10,3% e nel 2023 raggiungeranno quota 600 miliardi di euro, proseguendo il trend positivo con un +5%. Questo risultato beneficia di condizioni di domanda ancora relativamente favorevoli a livello globale e delle risorse messe a disposizione dal programma Next Generation Eu, si legge nell’ultimo rapporto export di Sace.
Il risparmio dei singoli cittadini italiani va trasformato in investimenti, soprattutto nell’economia reale, per garantire al sistema-Paese una crescita a lungo termine, sostenibile e digitale. Questa l’opinione condivisa dal panel di esperti intervenuti proprio sul tema del risparmio nella seconda giornata dell’evento MilanoParigiCapitali, organizzato da Class Editori, MF-Milano Finanza e Class Cnbc, in collaborazione con il quotidiano parigino Le Monde.

Le modifiche al regime di responsabilità solidale dei cessionari ad effetto boomerang: rischia di essere legittimato e restare in piedi l’approccio dell’Agenzia delle entrate circa l’obbligo di diligenza nei controlli e la sua declinazione in verifiche già stigmatizzate dagli operatori. Con un emendamento approvato lo scorso 13 settembre al decreto legge 115/2022 (il dl aiuti bis), il legislatore ha messo mano al comma 6 dell’articolo 121 del dl 34/2020 che disciplina i profili di responsabilità del cessionario che acquisisce un credito da bonus edilizio specificando che scatta la responsabilità solidale con il cedente in caso di concorso nella violazione “con dolo o colpa grave”.
  • Duplicati i furti di identità
Dati personali, si duplicano nel 2022 i furti web in Italia, tra e-mail, app di intrattenimento e dating. Un boom del 44,1% quello degli alert relativi alle informazioni sensibili, che, nella prima metà di quest’anno, sono arrivati a 780.000 solo nel dark web. Online, invece, il numero di account che hanno visto compromesse le proprie credenziali è stato pari a 70.000, circa il 5% in meno rispetto al primo a semestre del 2021. Numeri alti, che portano il bel paese a salire al 14° posto nella classifica mondiale dei paesi più colpiti dal furto di dati personali. È questo quanto evidenziato dall’ultima l’analisi dell’Osservatorio Cyber, realizzato da Crif, circa la vulnerabilità dei dati scambiati in ambienti open web e dark web. Nel mirino degli hacker persone e aziende, soprattutto per mezzo di violazioni di account di posta elettronica (27%).

  • Dolo e colpa grave. si guarda alla disciplina amministrativa
La responsabilità in solido del fornitore, che ha applicato lo sconto, e dei cessionari viene limitata ai casi di concorso nella violazione con dolo o colpa grave, se si tratta di crediti per i quali sono stati acquisiti visti di conformità, asseverazioni e attestazioni previste. Per i crediti sorti prima dell’introduzione degli obblighi di acquisizione dei visti, asseverazioni eccetera, se il cedente coincide con il fornitore e sia diverso da banche e intermediari finanziari o imprese di assicurazione, è possibile acquisire, per la limitazione di responsabilità, ora per allora, la documentazione richiesta. Sono queste, in sintesi, le principali novità apportate dagli emendamenti al Dl Aiuti bis in tema di controlli ai bonus edilizi.
  • Premi di produttività e welfare aziendale trainano i contratti
È ripartita la contrattazione aziendale, dopo la frenata legata all’emergenza pandemica: sono cresciuti gli accordi che hanno come oggetto le misure di welfare – dai flexible benefit alla conciliazione vita lavoro – la formazione e i premi di produttività. In particolare la formazione è trattata nel 29% circa degli accordi analizzati (37 su 129) ed è una delle materie più frequentemente oggetto di confronto congiunto negli organismi bilaterali. Ma sono gli accordi che introducono o rinnovano premi di risultato a trainare la ripartenza della contrattazione post-emergenziale (54 su 129). Sul fronte della previdenza complementare, in alcuni casi viene aumentata la contribuzione datoriale al Fondo Cometa, si prevede l’assegnazione diretta o indiretta di quote al fondo di previdenza, anche attraverso meccanismi legati alla conversione del Pdr o al piano di flexible benefit. Quanto all’assistenza sanitaria integrativa, le misure riguardano l’adesione a piani sanitari integrativi rispetto al piano sanitario base di Métasalute, con soluzioni aperte a modifiche, fortemente ancorate ai singoli contesti aziendali per far fronte a esigenze di diverso tipo (educativo, ricreativo, socio assistenziale, conciliativo) dei dipendenti. Le banche ore solidali sono un istituto sempre più presente nelle diverse realtà del settore, specialmente dopo l’ampio utilizzo nella fase emergenziale.