Nel secondo trimestre 2022 l’indagine IPER dell’Ivass rileva che il prezzo RCA medio effettivo è pari a 353 euro, in riduzione del 2,1% su base annua. Rispetto al 2014, il prezzo si è ridotto di 135 euro (-27,7%)

Il prezzo RCA effettivamente pagato rilevato per i contratti stipulati nel secondo trimestre del 2022 è in media pari a 353 euro. Il 50 per cento degli assicurati paga meno di 316 euro, il 90 per cento meno di 558 euro e solo il 10 per cento meno di 186 euro.
Il premio medio risulta in riduzione di 135 euro rispetto al secondo trimestre del 2014 (-27,7 per cento) ma rallenta la dinamica di diminuzione del prezzo (-2,1 per cento su base annua), dopo la forte contrazione registrata nel biennio 2020-2021, fase più severa della pandemia.

E’ quanto emerge dal Bollettino IPER pubblicato ieri dall’Ivass.

I nuovi rischi costituiscono il 5,6 per cento del campione e pagano in media 175 euro in più rispetto ai contratti già in essere (518 euro contro 343 euro).

Il premio medio dei contratti pre-esistenti è in diminuzione del -2,3 per cento rispetto all’anno precedente. Dopo la forte riduzione registrata nel periodo pandemico, il prezzo praticato per i nuovi rischi risulta in significativa crescita (+4,6 per cento).

La dispersione dei prezzi, misurata dalla deviazione standard, è pari a 175 euro, stabile nel periodo considerato (+0,6 su base annua).
La dispersione tra i contratti più costosi è in riduzione: la distanza tra il 90° percentile e la mediana si è ridotta del 24,7 per cento negli ultimi otto anni (321 euro nel 2014 contro 241 euro nel 2022). Tale fenomeno si colloca nel quadro di generalizzata contrazione dei prezzi.

Il prezzo RCA medio nel territorio

I prezzi risultano fortemente eterogenei tra le province. Gli assicurati di Napoli (528 euro), Prato (502 euro) e Caserta (469 euro) pagano prezzi per la garanzia r.c. auto significativamente superiori al premio medio nazionale (353 euro). Al contrario, le province
meno costose sono Pordenone (274 euro), Oristano (268 euro) ed Enna (254 euro).

Oltre la metà delle province (62) è caratterizzata da riduzioni di prezzo minori del 2 per cento; in meno di un terzo delle province (31) si registra una riduzione compresa tra il 2 e
il 4 per cento. La dinamica di contrazione dei prezzi si attenua significativamente rispetto
all’anno precedente. Il premio medio è in aumento per sette province, tra cui emerge Bolzano (+2,2 per cento). Al contrario, le province in cui la riduzione del prezzo è maggiore sono Vibo Valentia (-6,4 per cento) e Reggio Calabria (-6,2 per cento).

Nel secondo trimestre del 2022 il premio medio imponibile a Napoli è pari a 418 euro contro i 232 euro di Aosta: il differenziale tra le due province, pari a 185 euro, è in riduzione del 12 per cento su base annua.
Con riferimento al premio effettivamente pagato, il differenziale tra le due province ammonta a 250 euro (528 a Napoli contro 278 euro ad Aosta) e risulta in riduzione dell’11,4 per cento su base annua e del 47,9 per cento rispetto al secondo trimestre del 2014.

LA BLACK BOX

Il 21,2 per cento delle polizze stipulate nel secondo trimestre del 2022 prevede una clausola con effetti di riduzione del premio legata alla presenza di scatola nera.
Il tasso di penetrazione della black box è in aumento di quattro decimi di punto percentuali su base annua, dopo la fase di contrazione osservata tra il 2020 e il 2021.
La diffusione della scatola nera ha registrato una significativa crescita, con un aumento di
circa otto punti percentuali nel periodo Q2:2014-Q2:2022.

Il tasso di penetrazione della scatola nera risulta eterogeneo tra le province. La scatola nera è maggiormente diffusa in province caratterizzate da un livello del premio particolarmente elevato: Caserta (65,5 per cento, 469 euro), Napoli (54,0 per cento, 528 euro) e Crotone (39,9 per cento, 392 euro). Il tasso di penetrazione della black box è minimo a Bolzano (4,0 per cento).

La diffusione della black box diminuisce, in misura contenuta, per circa un terzo delle province: le riduzioni più ampie si registrano a Catanzaro (-1,3 per cento), Imperia (-1,2 per cento) e Caltanissetta (-0,9 per cento).

Nel secondo trimestre del 2022 la differenza del tasso di penetrazione della scatola nera tra Napoli e Milano si attesta a 37,4 punti percentuali: la quota di contratti con black box a Napoli si conferma più che tripla rispetto Milano (54,0 contro 16,6 per cento).
Nell’ultimo anno entrambe le province hanno registrato una sostanziale stabilità del tasso di diffusione della black box.

I CANALI DISTRIBUTIVI

Nel secondo trimestre del 2022 il tasso di penetrazione delle imprese assicurative dirette, le compagnie che non si avvalgono degli agenti per la sottoscrizione dei contratti, è pari al 14,4 per cento, in calo di tre decimi di punto su base annua. La diffusione delle imprese dirette è in significativo aumento rispetto al valore osservato nel secondo trimestre del 2014 (12,1 per cento).

Il trend decrescente del premio medio ha riguardato tutti i canali distributivi. I prezzi applicati dalle imprese dirette risultano in media più bassi rispetto ai contratti sottoscritti tramite canale tradizionale o imprese di bancassurance.
Nel secondo trimestre del 2022 gli assicurati presso le imprese dirette pagano in media l’11,7 per cento in meno rispetto agli assicurati presso le imprese tradizionali (359 euro contro 317 euro).
Un’analisi di regressione multivariata, condotta prendendo in considerazione le
caratteristiche del portafoglio, indica che a parità di fattori di rischio il premio medio delle
imprese dirette è inferiore rispetto al resto del mercato, nell’ordine del 13,7 per cento.
Il gap di prezzo tra le imprese che ricorrono a canali distributivi tradizionali e le imprese dirette si è ampliato negli ultimi otto anni, passando da 33 a 42 euro: tale evidenza riflette una dinamica di riduzione del prezzo, rispetto al secondo trimestre del 2014, più accentuata per le imprese dirette (-30,9 per cento) rispetto a quelle tradizionali (-27,0 per cento).
Nell’ultimo anno le imprese che operano attraverso il canale della bancassurance hanno incrementato il prezzo medio dell’1,5 per cento, in controtendenza rispetto al mercato.

I portafogli delle imprese dirette e di quelle tradizionali presentano una diversa composizione territoriale: le imprese “telefoniche” sono maggiormente diffuse al Centro (18,0 per cento) e al Nord-Ovest (17,8 per cento) rispetto al Sud (7,1 per cento).
Il prezzo pagato dagli assicurati delle imprese dirette è mediamente più basso rispetto al resto del mercato in tutte le macroregioni con l’eccezione del Sud Italia: in tale macroarea un assicurato delle imprese dirette paga in media un premio superiore di circa 13 euro rispetto alle imprese tradizionali (396 contro 383 euro).

I portafogli di rischio delle imprese dirette risultano mediamente più sinistrosi. Nel secondo trimestre del 2022 la classe media di Bonus Malus per un assicurato6 delle imprese telefoniche è pari a 2,1 contro 1,6 delle imprese che si avvalgono del canale agenziale e 1,4 delle imprese di bancassicurazione.

prezzo RCA