Sono 5 le imprese di assicurazione sanzionate a luglio da Ivass, per un totale di 1.208.623 euro.

Nel dettaglio a ricevere la sanzione più cospicua è Intesa Sanpaolo Vita, 749.800 € per aver violato gli artt. 30 e 30-bis del d.lgs. 209/2005 e artt. 4, 5, 6, 7 e 8, commi 2 e 3, del
regolamento IVASS 34/2017; artt. 30 bis e 36 bis del d.lgs. 209/2005 e artt. 42
e 43 del regolamento IVASS 18/2016:

“-nessun riscontro nell’analisi ispettiva, con riferimento agli strumenti finanziari
diversi dai derivati, della prescrizione contenuta nella Politica degli investimenti di Aviva Vita s.p.a., approvata dal CdA,, secondo la quale, per gli strumenti finanziari classificati Fair Value 2 e Fair Value 3 e valutati con approccio mark-to-model, è presente “un sistema di pricing interno che, utilizzando modelli condivisi di valutazione matematico-finanziaria, consente di determinare il fair price delle posizioni scarsamente liquide presenti in portafoglio”;
– il Consiglio di Amministrazione ha impropriamente validato una futura azione gestionale, riportata nella relazione sulle riserve tecniche ex art. 35-bis CAP, definita “abbassamento dei rendimenti target agli scenari stressati” fondata su assumption chiaramente non realistiche, difformi dalle prassi e strategie operative adottate dall’impresa e non compatibili con il presupposto di continuità aziendale, oltre che con l’obbligo di definire le future partecipazioni agli utili a carattere discrezionale in modo obiettivo, realistico e verificabile”, si legge nel Bollettino Ivass pubblicato mercoledì.

Una sanzione da 357.333 € riceve Vera Vita, per mancato rispetto del termine contrattuale previsto per la liquidazione della prestazione assicurativa di polizze vita per n. 195 posizioni nei periodi dal 1° settembre 2019 al 29 febbraio 2020, dal 1° marzo al 31 agosto 2020 e dal 1° settembre 2020 al 28 febbraio 2021.

Nei primi sette mesi le sanzioni totali comminate alle imprese ammontano a 3.406.000 euro.