L’ACQUA DI MARE CORRODERÀ LE TUBATURE, SI SPERA DI POTER SALVARE ALMENO UNA LINEA DI TRASPORTO DA 27,5 MILIARDI DI METRI CUBI
di Angela Zoppo
Sarebbero irreparabili i danni ai gasdotti Nord Stream, che da lunedì hanno iniziato a riversare gas nel mar Baltico a causa della rottura delle condutture offshore in seguito a un presunto sabotaggio. Un’azione prolungata dell’acqua di mare, infatti, corroderà le tubature rendendole inutilizzabili. L’allarme è delle autorità tedesche, che dichiarano l’impossibilità di intervenire per le riparazioni finché il gas non avrà smesso di fluire. Se ci vorranno settimane, sarà un tempo sufficiente perché il Mar Baltico diventi la tomba dei gasdotti. Il deflusso di gas potrebbe però rallentare o addirittura interrompersi da domenica prossima, perché già oltre il 50% di quello contenuto nei tubi si è riversato in mare, secondo il capo dell’Agenzia danese per l’energia Kristoffer Bottzauw. Secondo altre valutazioni, potrebbe salvarsi una linea del Nord Stream 2, che sarebbe rimasta intatta e che è in grado di trasportare 27,5 miliardi di metri cubi di gas l’anno.

Intanto la Russia, sulla quale stanno piovendo più o meno indirettamente le accuse di aver danneggiato intenzionalmente i gasdotti, respinge tutti gli addebiti. Per tutta risposta, ha annunciato l’avvio di un’indagine per «terrorismo internazionale», mentre la portavoce del ministero degli Esteri, Maria Zakharova, si è lanciata in un’accusa agli Stati Uniti.

Sulla vicenda, Mosca ha chiesto anche l’intervento dell’Onu. Una riunione di emergenza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite è prevista già per domani, come ha rivelato il vice rappresentante permanente russo, Dmitry Polyansky.

Oltre a provocare ricadute sui prezzi (ieri al Ttf il gas è schizzato a 223 euro a MWh), il giallo del Nord Stream sta provocando reazioni a catena in altri Paesi. Dopo la Norvegia, che ha deciso una sorveglianza più stretta tramite droni sulle sue infrastrutture energetiche, c’è allerta per il Turkish Stream, altro gasdotto considerato sensibile.

«Il Turkish Stream oggi rimane l’unico gasdotto attraverso il quale il gas russo viene trasportato in Europa senza interruzioni. I recenti sviluppi mostrano che i Paesi lungo il percorso del gasdotto devono prestare molta attenzione alla sua sicurezza», ha detto il ministro degli Esteri ungherese Peter Szijjarto. (riproduzione riservata)
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