ITALIAOGGI ANTICIPA IL RESTYLING AVVIATO DA BANCA D’ITALIA DI TUTTI GLI ALERT ANTIRICICLAGGIO
di Cristina Bartelli
Operare con le criptovalute è un’attività da valutare attentamente a fini antiriciclaggio, così come tutta una serie di indicazioni legate all’attività e alla costituzione dei trust o della cessioni crediti. Dopo 10 anni di operatività (i provvedimenti risalgono al 2010) l’Unità di informazione finanziaria, la task force di Banca d’Italia di sorveglianza in materia di antiriciclaggio, fa il tagliando agli indici di anomalia delle operazioni sospette.

Il cantiere di riforma è aperto e come ItaliaOggi è in grado di anticipare si tratterà di dare una organizzazione sistematica ai tre diversi provvedimenti distinti per soggetti destinatari in un solo decreto con i relativi allegati. Tra le novità una stretta e una sistemazione organica sia delle operazioni dal carattere fiscale sia per quelle in contanti. Nei lavori in bozza, che ItaliaOggi ha consultato, si specifica che per operazione sospetta si intende un ricorso frequente o ingiustificato a operazioni in contante, anche se non eccedenti il limite soglia e in particolare il prelievo o il versamento in contante di importi non coerenti con il profilo di rischio del cliente.

Negli schemi in fase di definizione che dovranno essere valutati con il comitato di sicurezza finanziaria, la Guardia di finanza e le associazioni di settore, debuttano gli indici di anomalia dedicati ai crypto asset.

In particolare le antenne dei soggetti (intermediari, professionisti, operatori finanziari e non) dovranno essere particolarmente sensibili nel captare operazioni sospette, nel caso sappiano, sospettino o «abbiano motivi ragionevoli di sospettare» che siano in corso o siano state compiute o tentate operazioni di riciclaggio. Quali? Per quanto riguarda le cripto valute sono considerate anomale le operazioni che vedono l’acquisto di crypto assets ad esempio senza verificare la qualità o le caratteristiche del bene acquistato. Occhio alle speculazioni sulle criptovalute, l’acquisto o la vendita di crypto assets a prezzo sproporzionato rispetto al valore o alle quotazioni di mercato è considerato un alert rilevante. Così come chi richiede di regolare compravendite di immobili, preziosi, quadri, oro, metalli. L’indice di anomalia 18 è dedicato alle operatività in crypto assets che per ammontare, intensità o modalità di esecuzione delle operazioni, per origine o destinazione dei flussi risulta incoerente con il profilo economico patrimoniale o finanziario del soggetto.

Per quanto riguarda l’ambito fiscale lo schema accorpa in 17 indici tipici, le anomalie riportabili al campo tributario. La riclassificazione vede un particolare focus sulle varie fasi delle fatture e su anomalie legate a elementi, ad esempio di non coerenza con l’attività svolta dal soggetto o con la messa in atto di operazioni straordinarie quando ci sono situazioni di difficoltà economica della società.

Per quanto riguarda gli indici relativi al trust occhio a cambiare idea troppo spesso per quanto riguarda le norme costitutive o se il trust è istituito nei confronti di persone che non hanno rapporti personali , commerciali o finanziari con le società. Un altro indice di anomalia è quello in cui la figura del disponente coincide con quella di protector o di co-trust. Guai anche al comportamento del trustee che si rimette del tutto alle indicazioni del disponente.
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